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Una “pioggia” di libri per diffondere la lettura
Testo del comunicato
L'Italia è uno "strano" Paese dove ci sono più scrittori che lettori. Ma se questi ultimi sono ancora pochi, a rimediare a questa carenza ci pensa l’iniziativa promossa dal Centro per il libro e la lettura in sinergia con la Conferenza delle regioni e delle province autonome, l’Upi e l’Anci che fino alla fine del mese 31 ottobre apre le pagine dei libri in tutta Italia attraverso una variegata serie di manifestazioni che coinvolgono 710 comuni. Nata nel 2006 con 260 adesioni e giunta nel 2010 a più di 2000, l’iniziativa ha l’obiettivo di incentivare e coordinare le manifestazioni e gli eventi per promuovere i libri e la lettura. “In Italia - continua Bono - il 30 per cento dei lettori è occasionale e solo il 40 per cento corrisponde alle persone che leggono. In Gran Bretagna il 68 per cento è il numero dei lettori e anche Germania, Francia e Stati Uniti si difendono seppure con una percentuale minore. La nostra - prosegue Bono - è un’esigenza perché il libro è fondamentale in quanto è approfondimento. Lo stesso non può dirsi della televisione che al contrario rende passivi. Una società acculturata evita e previene danni derivanti dalla sottocultura. ‘Ottobre piovono libri’ è una iniziativa libera e aperta. Anziché partire dal centro e irradiarsi sul territorio, fa l’opposto: lascia libere biblioteche, comuni e altri soggetti. Insomma una vera e propria crescita spontanea dal basso”.
Un altro aspetto fondamentale di “Ottobre piovono libri” è, come sottolinea Gian Arturo Ferrari presidente del Centro per il libro e per la lettura, “la ricchezza di piccole e modeste iniziative importanti proprio perché molto vicine alla realtà in cui si trovano il lettore e il potenziale lettore. È fondamentale la collaborazione tra le province e i comuni che porti a una crescente capacità di penetrazione. Il segreto della riuscita dell’iniziativa sta nella replicabilità di molti appuntamenti che attraverso la ripetizione trovano insediamento e non scompaiono”. Il Mezzogiorno è un obiettivo particolare per il progetto in quanto “più svantaggiato - sottolinea Ferrari - anche per la scarsa diffusione dei libri. Il mondo dei libri è diviso e vede coinvolti molti attori, dall’editore al bibliotecario al lettore. Questa diversità rappresenta un ostacolo. Il nostro obiettivo è unificare tutti i soggetti, coinvolgendo comuni, biblioteche, province, regioni e gli altri soggetti, per rendere questa diversità feconda; solo condividendo valori e obiettivi comuni si può allargare il mondo dei libri al maggior numero di cittadini”.
Dal 2006 a oggi “Ottobre piovono libri” ha avuto un forte riscontro così come evidenziato da Flavia Cristiano, direttore del Centro per il libro e per la lettura: “In ogni provincia si svolge almeno un evento, in più del 50 per cento delle province se ne svolgono almeno dieci e sono più di 710 i comuni interessati”. Ottimi risultati vengono dal Sud e dal Centro, cresciuti moltissimo sotto questo aspetto, mentre al Nord c’è una crescita standard in linea con gli anni passati. Al primo posto della scala italiana delle regioni che hanno approfondito l’iniziativa c’è la Toscana, seguita da Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Puglia, Umbria, Lombardia, Piemonte Abruzzo e Liguria. A caratterizzare “Ottobre piovono libri” animazioni, incontri con gli scrittori, mostre, spettacoli e tutto ciò che è libertà, parola chiave della manifestazione. “I soggetti interessati sono tantissimi - sottolinea Cristiano -: associazioni di volontariato, culturali, strutture mediche, case circondariali, senza dimenticare lo zoccolo duro rappresentato dalle biblioteche”. La novità di quest’anno, in vista delle celebrazioni del 2011 per i 150 anni dell’unificazione nazionale, si chiama “Parole d’Italia”. I partecipanti alla’iniziativa sono chiamati a costruire liberamente il proprio evento attorno una parola scelta per definire l’identità del luogo in cui si svolge. E così a Biella si delineerà un parallelo tra i 150 anni di storia d’Italia e i 150 anni dell’industria tessile; a Prato si pedalerà sulla bicicletta spiegando il ruolo che il ciclismo e lo sport hanno avuto nel consolidare i sentimenti della nuova nazione.
fonte dati: IL VELINO CULTURA
Un altro aspetto fondamentale di “Ottobre piovono libri” è, come sottolinea Gian Arturo Ferrari presidente del Centro per il libro e per la lettura, “la ricchezza di piccole e modeste iniziative importanti proprio perché molto vicine alla realtà in cui si trovano il lettore e il potenziale lettore. È fondamentale la collaborazione tra le province e i comuni che porti a una crescente capacità di penetrazione. Il segreto della riuscita dell’iniziativa sta nella replicabilità di molti appuntamenti che attraverso la ripetizione trovano insediamento e non scompaiono”. Il Mezzogiorno è un obiettivo particolare per il progetto in quanto “più svantaggiato - sottolinea Ferrari - anche per la scarsa diffusione dei libri. Il mondo dei libri è diviso e vede coinvolti molti attori, dall’editore al bibliotecario al lettore. Questa diversità rappresenta un ostacolo. Il nostro obiettivo è unificare tutti i soggetti, coinvolgendo comuni, biblioteche, province, regioni e gli altri soggetti, per rendere questa diversità feconda; solo condividendo valori e obiettivi comuni si può allargare il mondo dei libri al maggior numero di cittadini”.
Dal 2006 a oggi “Ottobre piovono libri” ha avuto un forte riscontro così come evidenziato da Flavia Cristiano, direttore del Centro per il libro e per la lettura: “In ogni provincia si svolge almeno un evento, in più del 50 per cento delle province se ne svolgono almeno dieci e sono più di 710 i comuni interessati”. Ottimi risultati vengono dal Sud e dal Centro, cresciuti moltissimo sotto questo aspetto, mentre al Nord c’è una crescita standard in linea con gli anni passati. Al primo posto della scala italiana delle regioni che hanno approfondito l’iniziativa c’è la Toscana, seguita da Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Puglia, Umbria, Lombardia, Piemonte Abruzzo e Liguria. A caratterizzare “Ottobre piovono libri” animazioni, incontri con gli scrittori, mostre, spettacoli e tutto ciò che è libertà, parola chiave della manifestazione. “I soggetti interessati sono tantissimi - sottolinea Cristiano -: associazioni di volontariato, culturali, strutture mediche, case circondariali, senza dimenticare lo zoccolo duro rappresentato dalle biblioteche”. La novità di quest’anno, in vista delle celebrazioni del 2011 per i 150 anni dell’unificazione nazionale, si chiama “Parole d’Italia”. I partecipanti alla’iniziativa sono chiamati a costruire liberamente il proprio evento attorno una parola scelta per definire l’identità del luogo in cui si svolge. E così a Biella si delineerà un parallelo tra i 150 anni di storia d’Italia e i 150 anni dell’industria tessile; a Prato si pedalerà sulla bicicletta spiegando il ruolo che il ciclismo e lo sport hanno avuto nel consolidare i sentimenti della nuova nazione.
fonte dati: IL VELINO CULTURA
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:14 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:14