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Restauro: Un corso di formazione in Italia per due allieve afgane
Testo del comunicato
Anche quest’anno, per il sesto consecutivo, tornano in Italia gli allievi provenienti dal National museum of Afghanistan di Kabul. L’iniziativa è nata grazie a una convenzione tra la direzione generale per la Promozione e la cooperazione culturale (Dgpc) della Farnesina e l’Istituto Superiore per la conservazione e il restauro del ministero per i Beni e le attività culturali, che hanno firmato il Memorandum d’intesa “Formazione di base per operatori nel campo del Restauro di manufatti mobili”. Il progetto è rivolto a due allievi afgani provenienti dal ministero della Cultura di Kabul e per quest’anno sono state scelte due restauratrici del settore tessile: Qudsia Zohab e Fouzia Hamraz. Il corso fornirà loro le conoscenze di base necessarie ad assicurare la sopravvivenza fisica dei manufatti tessili e si configura come follow up delle attività di formazione rivolte agli operatori della conservazione in servizio al National museum of Kabul, svolte dall’Istituto per il Restauro in convenzione con il ministero degli Esteri e l’Afghanistan dal 2004.
I settori di svolgimento del corso saranno diagnostica di base per la valutazione dello stato di conservazione, e relativa documentazione e primi interventi di pulitura, consolidamento, riadesione di frammenti e rimontaggio di materiali tessili. La durata complessiva del corso sarà di quattro settimane, in cui saranno svolte diverse attività, tra cui esercitazioni pratiche, dimostrazioni e lezioni teoriche in sede ed in cantiere. Sede e luoghi dell’iniziativa saranno le aule ed i laboratori scientifici e di restauro dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (ex Icr) a Roma in collaborazione con alcuni fra i più importanti Musei della Capitale che ospitano nelle proprie collezioni manufatti tessili. I docenti, saranno restauratori-conservatori, chimici, biologi, esperti, archeologi, architetti e fotografi. Come strumenti di verifica dell’apprendimento ci saranno questionari e prove pratiche da parte dei docenti e il risultato atteso è che i partecipanti abbiano acquisito capacità di assicurare le operazioni di base relative all’intero ciclo conservativo dei materiali tessili. Le lezioni cominceranno il 15 ottobre e termineranno il 15 novembre.
Il corso mirerà a fornire agli operatori designati dal Museo nazionale dell’Afghanistan di Kabul le informazioni e le capacità di base per operare interventi di prima urgenza e di difficoltà tecnica contenuta su materiali tessili. Il programma prevede l’insegnamento di nozioni per la diagnostica di base dello stato di conservazione e relativa documentazione. Si prevede di impartire ai corsisti nozioni di chimica e biologia e di introdurli all’uso della strumentazione di base per la caratterizzazione analitica dei materiali costitutivi e dei principali fenomeni di alterazione.
Il corso sarà realizzato attraverso la pratica del cantiere-scuola e prevede primi interventi di pulitura, consolidamento, riadesione di frammenti, integrazione ed eventuali supporti di materiali tessili. Nello stesso momento si impartiranno lezioni pratiche ai discenti afghani su: operazioni atte alla conservazione in deposito temporaneo e allo stoccaggio finale con materiali idonei; documentazione fotografica e grafica finalizzate al rilievo dello stato di conservazione e delle problematiche a esso connesse; preconsolidamento in caso di materiali molto decoesi; pulitura meccanica e/o chimica delle superfici dai depositi terrosi, dalle concrezioni. Per le puliture di tipo chimico verranno usati prodotti quali solventi organici, reagenti chimici e complessanti; ricerca attacchi, assemblaggio ed eventuali integrazioni, e rimontaggio su supporto. I materiali prescelti saranno materiali tessili provenienti da scavo archeologico e da collezioni museali. Si prevedono inoltre visite a musei ed aree archeologiche.
fonte dati: IL VELINO CULTURA
I settori di svolgimento del corso saranno diagnostica di base per la valutazione dello stato di conservazione, e relativa documentazione e primi interventi di pulitura, consolidamento, riadesione di frammenti e rimontaggio di materiali tessili. La durata complessiva del corso sarà di quattro settimane, in cui saranno svolte diverse attività, tra cui esercitazioni pratiche, dimostrazioni e lezioni teoriche in sede ed in cantiere. Sede e luoghi dell’iniziativa saranno le aule ed i laboratori scientifici e di restauro dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (ex Icr) a Roma in collaborazione con alcuni fra i più importanti Musei della Capitale che ospitano nelle proprie collezioni manufatti tessili. I docenti, saranno restauratori-conservatori, chimici, biologi, esperti, archeologi, architetti e fotografi. Come strumenti di verifica dell’apprendimento ci saranno questionari e prove pratiche da parte dei docenti e il risultato atteso è che i partecipanti abbiano acquisito capacità di assicurare le operazioni di base relative all’intero ciclo conservativo dei materiali tessili. Le lezioni cominceranno il 15 ottobre e termineranno il 15 novembre.
Il corso mirerà a fornire agli operatori designati dal Museo nazionale dell’Afghanistan di Kabul le informazioni e le capacità di base per operare interventi di prima urgenza e di difficoltà tecnica contenuta su materiali tessili. Il programma prevede l’insegnamento di nozioni per la diagnostica di base dello stato di conservazione e relativa documentazione. Si prevede di impartire ai corsisti nozioni di chimica e biologia e di introdurli all’uso della strumentazione di base per la caratterizzazione analitica dei materiali costitutivi e dei principali fenomeni di alterazione.
Il corso sarà realizzato attraverso la pratica del cantiere-scuola e prevede primi interventi di pulitura, consolidamento, riadesione di frammenti, integrazione ed eventuali supporti di materiali tessili. Nello stesso momento si impartiranno lezioni pratiche ai discenti afghani su: operazioni atte alla conservazione in deposito temporaneo e allo stoccaggio finale con materiali idonei; documentazione fotografica e grafica finalizzate al rilievo dello stato di conservazione e delle problematiche a esso connesse; preconsolidamento in caso di materiali molto decoesi; pulitura meccanica e/o chimica delle superfici dai depositi terrosi, dalle concrezioni. Per le puliture di tipo chimico verranno usati prodotti quali solventi organici, reagenti chimici e complessanti; ricerca attacchi, assemblaggio ed eventuali integrazioni, e rimontaggio su supporto. I materiali prescelti saranno materiali tessili provenienti da scavo archeologico e da collezioni museali. Si prevedono inoltre visite a musei ed aree archeologiche.
fonte dati: IL VELINO CULTURA
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:14 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:14