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L’Aquila: Una copertura hi-tech (e low cost) per S. Maria Paganica
Testo del comunicato
Simbolo del terremoto e della sua distruzione, la chiesa di Santa Maria Paganica diventa un laboratorio ingegneristico di avanguardia. L’edificio, profondamente danneggiato dal sisma, che ha provocato il crollo della cupola e di parte delle pareti laterali, sarà infatti ricoperto da una struttura in vetroresina particolarmente leggera e facile da gestire. Un materiale sintetico che oltre a essere molto più maneggevole è anche assai più economica dell’acciaio utilizzato solitamente. Per avere un’idea, soltanto il “ragno” calato sulla chiesa delle Anime Sante, dal raggio di una decina di metri appena, è costato 200 mila euro circa. Per rivestire tutta Santa Maria Paganica (una superficie di centinaia di metri quadrati) ne occorreranno 250 mila. “Si tratta di una soluzione molto più duttile leggera e se funzionerà può diventare un modello anche per altre situazioni simili - afferma al VELINO il vicecommissario alla Ricostruzione con delega al patrimonio culturale, Luciano Marchetti -. Sotto molti aspetti si tratta di un progetto sperimentale, perché non è mai stata utilizzata in dimensioni così ampie e a una tale altezza da terra. Al massimo, finora, ci si facevano piccole tettoie”.
A convincere della fattibilità dell’esperimento, dopo le prove effettuate sui vari materiali, è stata l’università Iuav di Venezia, alla quale la struttura vice-commissariale si è rivolta per avere un adeguato programma di calcolo. A fornire i profilati, particolarmente sagomati e realizzati su misura, è la ditta Top glass di Osnego, in provincia di Lecco. Una volta all’Aquila, i laminati verranno poi montati sul posto dall’impresa Gaspari di Ascoli Piceno. Al loro interno, a chiudere la struttura, saranno dei teli in pvc dotati di una rete paramassi, su cui stanno lavorando i vigili del fuoco. L’obiettivo è di riaprire almeno la navata centrale della chiesa entro dicembre. Un regalo di Natale, anche se il presidente americano Obama non ha ancora mantenuto la promessa di donare i quattro milioni e mezzo necessari alla ricostruzione annunciati lo scorso anno al G8.
fonte dati: IL VELINO CULTURA
A convincere della fattibilità dell’esperimento, dopo le prove effettuate sui vari materiali, è stata l’università Iuav di Venezia, alla quale la struttura vice-commissariale si è rivolta per avere un adeguato programma di calcolo. A fornire i profilati, particolarmente sagomati e realizzati su misura, è la ditta Top glass di Osnego, in provincia di Lecco. Una volta all’Aquila, i laminati verranno poi montati sul posto dall’impresa Gaspari di Ascoli Piceno. Al loro interno, a chiudere la struttura, saranno dei teli in pvc dotati di una rete paramassi, su cui stanno lavorando i vigili del fuoco. L’obiettivo è di riaprire almeno la navata centrale della chiesa entro dicembre. Un regalo di Natale, anche se il presidente americano Obama non ha ancora mantenuto la promessa di donare i quattro milioni e mezzo necessari alla ricostruzione annunciati lo scorso anno al G8.
fonte dati: IL VELINO CULTURA
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:14 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:14