"La situazione attuale risente di una vicenda istituzionale negativa, dovuta ai continui cambi di gestione, e delle grandi dimensioni dell'area, che ne rendono difficile la tutela". A margine dell'apertura al pubblico del Decumano massimo, all'interno degli scavi di Ercolano, il direttore generale del ministero per i Beni architettonici e culturali per le Antichita', Luigi Malnati, commenta cosi' le ultime vicende relative all'area archeologica di Pompei.
La differenza tra i due siti campani, spiega Malnati, "sta innanzitutto nelle dimensioni. I 45 mila ettari di Pompei presentano oggettivamente maggiori difficolta' rispetto a Ercolano". A questo, prosegue il direttore generale del Mibac, "si sono aggiunti i ripetuti cambi di competenze a livello istituzionale. Il continuo avvicendarsi delle soprintendenze e la creazione di una soprintendenza speciale hanno reso impossibile una programmazione sul lungo periodo".
Malnati auspica una partnership pubblico-privato sul modello di Ercolano, purche' "ci sia sinergia tra gli attori e l'intervento degli sponsor abbia una finalita' esclusivamente scientifica e non mirata al profitto". Per Malnati, il decreto legge per il rilancio di Pompei, che potrebbe essere convertito nei prossimi giorni in Parlamento, "va nella giusta direzione. C'e' la volonta' politica di invertire la rotta e si prevedono fondi e assunzioni di tecnici affinche' questo accada".
fonte dati: AGI
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:18 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:18
