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ARCHEOLOGIA Ercolano apre al pubblico il Decumano Massimo
Testo del comunicato
Anche il Decumano massimo, la strada principale dell'antica citta' di Ercolano, e' completamente aperta al pubblico. Si tratta dell'ultimo risultato ottenuto dall'Herculaneum conservation project (Hcp), la collaborazione tra il Packard humanities institute, la soprintendenza per i Beni archeologici di Napoli e Pompei e la British school at Rome. Una partnership tra pubblico e privato, ricorda il soprintendente Teresa Cinquantaquattro, "nata proprio il 19 aprile del 2001, quando due terzi dell'area non erano visitabili per problemi conservativi e di sicurezza". Da allora, sono state riaperte la Casa sannitica e le Terme suburbane, e' stato recuperato il sistema di smaltimento dell'acqua piovana ed e' stato messo in sicurezza l'80% delle coperture pericolanti. Dal 2006 a oggi, sono 52 gli interventi realizzati all'interno degli scavi. Un lavoro reso possibile dalle donazioni e dalle specializzazioni fornite dall'istituto americano Packard. "Il nostro finanziatore non ama la luce dei riflettori - spiega il direttore dell'Hcp, Andrew Wallace-Hadrell - ma preferisce azioni concrete. David Packard e' un mecenate che conosce tutto il team che lavora nel sito.
Non e' uno sponsor lontano, che manda solo soldi". L'altro segreto di Ercolano, spiega l'ex direttore regionale della Soprintendenza, Stefano De Caro, e' "la sinergia tra i soggetti e coinvolti. Un'interazione che ha coinvolto anche la citta', a differenza di quanto accaduto a Pompei. E' stato poi fondamentale cambiare la modalita' di intervento, privilegiando la complessita' del sito e non i singoli edifici". E' proprio il caso dell'area del Decumano massimo, all'interno del quale spicca la Casa del doppio portale, l'edificio che ha l'ingresso piu' largo tra quelli di Ercolano e Pompei, dove gli elementi in legno, carbonizzati dopo l'eruzione del 79 d.C., sono stati conservati e integrati con architravi in cemento armato. Con l'apertura del Decumano massimo, per la prima volta dagli anni '80, le strade dell'antica Ercolano sono tutte accessibili. Il progetto punta ora a rendere visibili i due terzi dell'area scavata entro tre anni. Per quella data, i visitatori potranno ammirare anche la Casa del rilievo di Telefo e l'Antica spiaggia, con il suo percorso che conduce alla Villa dei papiri. Si tratta di "un miracolo - dice il direttore generale del ministero per i Beni e le attivita' culturali per le Antichita', Luigi Malnati - che va esportato in altre situazioni". Anche il ministro del Mibac, Giancarlo Galan, in una lettera di saluto parla di "un progetto che va nella giusta direzione e ringrazia chi ha operato per la salvaguardia e il restauro di un'area che e' patrimonio di tutta l'umanita'".
fonte dati: AGI
Non e' uno sponsor lontano, che manda solo soldi". L'altro segreto di Ercolano, spiega l'ex direttore regionale della Soprintendenza, Stefano De Caro, e' "la sinergia tra i soggetti e coinvolti. Un'interazione che ha coinvolto anche la citta', a differenza di quanto accaduto a Pompei. E' stato poi fondamentale cambiare la modalita' di intervento, privilegiando la complessita' del sito e non i singoli edifici". E' proprio il caso dell'area del Decumano massimo, all'interno del quale spicca la Casa del doppio portale, l'edificio che ha l'ingresso piu' largo tra quelli di Ercolano e Pompei, dove gli elementi in legno, carbonizzati dopo l'eruzione del 79 d.C., sono stati conservati e integrati con architravi in cemento armato. Con l'apertura del Decumano massimo, per la prima volta dagli anni '80, le strade dell'antica Ercolano sono tutte accessibili. Il progetto punta ora a rendere visibili i due terzi dell'area scavata entro tre anni. Per quella data, i visitatori potranno ammirare anche la Casa del rilievo di Telefo e l'Antica spiaggia, con il suo percorso che conduce alla Villa dei papiri. Si tratta di "un miracolo - dice il direttore generale del ministero per i Beni e le attivita' culturali per le Antichita', Luigi Malnati - che va esportato in altre situazioni". Anche il ministro del Mibac, Giancarlo Galan, in una lettera di saluto parla di "un progetto che va nella giusta direzione e ringrazia chi ha operato per la salvaguardia e il restauro di un'area che e' patrimonio di tutta l'umanita'".
fonte dati: AGI
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:18 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:18