Biblioteca nazionale universitaria di Torino
Apertura
Prenotazione Non richiesta
Orario di apertura:
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Carosello galleria
Esterno
Alla fine del Settecento Filippo Castelli è incaricato dai principi di Carignano di ampliare le scuderie incluse nella parte retrostante il Palazzo Carignano, opera del Guarini, e ad esso collegate da un giardino. Ad oggi, dell’opera di Castelli, resta solo la facciata ricompresa nel nuovo edificio della Biblioteca Nazionale inaugurata nel 1973. Il palazzo delle ex-scuderie, a cavallo di Otto e Novecento, sede dell’Intendenza di Finanza o Palazzo del debito pubblico, dopo l’incendio della Biblioteca Nazionale del 1904, ospita per alcuni anni il Laboratorio di restauro dei codici danneggiati dall’incendio, fino alla sua demolizione, nel 1936. Nel 1958 è pronto ed approvato il progetto della nuova Biblioteca Nazionale.
Atrio
Nel 2021 è stato realizzato un completo restauro e rifunzionalizzazione dell’atrio della Biblioteca che contribuisce ulteriormente a valorizzare il significato culturale di collegamento e interazione tra la città, attraverso la sua piazza Carlo Alberto, e la sua Biblioteca più antica e rappresentativa.
Atrio
Nel 2021 è stato realizzato un completo restauro e rifunzionalizzazione dell’atrio della Biblioteca che contribuisce ulteriormente a valorizzare il significato culturale di collegamento e interazione tra la città, attraverso la sua piazza Carlo Alberto, e la sua Biblioteca più antica e rappresentativa.
Atrio
Nel 2021 è stato realizzato un completo restauro e rifunzionalizzazione dell’atrio della Biblioteca che contribuisce ulteriormente a valorizzare il significato culturale di collegamento e interazione tra la città, attraverso la sua piazza Carlo Alberto, e la sua Biblioteca più antica e rappresentativa.
Auditorium Vivaldi
Nel 2015 è stato inaugurato il nuovo auditorium Vivaldi della Biblioteca, dedicato ad Antonio Vivaldi i cui manoscritti originali sono conservati presso l'Ente. Il flusso delle persone che accedono dalla piazza e attraversano la sala, la chiarezza dei loro percorsi, l’evidenza delle funzioni, rampa, accoglienza, foyer, platea, palcoscenico, sala regia, uscite, insieme al disegno puro dei volumi aggiunti, guidano un lavoro accorto che rinnova quasi 900 metri quadri di superfice. 172 posti a sedere. Il palco viene portato a 60 metri quadri, per poter accogliere attività diverse, non solo le conferenze per le quali viene progettato un tavolo mobile.
Sala storica - Laboratorio di restauro del libro
La Sala ospita la ricostruzione del laboratorio di restauro, nato in seguito all’incendio del 1904, ove è possibile ammirare, oltre al mobilio, decine di attrezzi originali (dalle presse, alla camera di umidificazione, agli alambicchi, etc.). Vi operò già dall’estate del 1904 Carlo Marré, esperto restauratore alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Dopo la sua morte venne gestito da Erminia Caudana, già collaboratrice del Marré: a lei si deve il perfezionamento di alcune tecniche relative allo sbloccaggio delle pergamene agglutinate in blocchi compatti e il restauro dei codici miniati.
Sala storica
Recentemente è stato recuperato il mobilio delle sale della precedente sede della Biblioteca di via Po 18. Grazie ad alcune fotografie storiche è stato possibile ricostruire parte dell’arredo caratterizzato dalla presenza di schedari di varie epoche e cassettiere funzionali all’attività in biblioteca, leggii, tavoli di consultazione, sedie con le iniziali intrecciate della Biblioteca Nazionale. Epocale fu infatti l’introduzione a inizio XX secolo degli schedari mobili Staderini.
Sala mostre Juvarra
La sala, ristrutturata nel 2015 e 2021, è dedicata a Filippo Juvarra a ricordo dei suoi disegni conservati in Biblioteca. L’area espositiva è composta da una sala di circa 260 mq. e ha ospitato varie mostre di valorizzazione del patrimonio della Biblioteca, ad esempio sui manoscritti di Antonio Vivaldi, sui 600 anni del Ducato di Savoia e su Filippo Juvarra.
Sala consultazione
La sala consultazioni può ospitare 250 fruitori permettendo la consultazione libera del materiale librario.
Biblioteca della Regina Margherita
Il 9 ottobre 2022 è stata inaugurata una Sala Mostre permanente interamente dedicata ai volumi appartenuti alla Regina Margherita di Savoia (1851-1926). Nel corso del 2022, l’intero fondo librario – composto da 13.560 volumi – è stato oggetto di un nuovo ambizioso progetto, promosso dalla Biblioteca Nazionale volto alla conservazione, valorizzazione e libera fruizione della raccolta tramite la revisione inventariale e la catalogazione informatica di tutte le opere in essa comprese, in funzione del loro trasferimento dai depositi alla Sala mostre della Biblioteca, secondo un allestimento permanente atto a favorirne una conoscenza quanto più ampia e trasversale possibile.
Volume della regina Margherita
Il 9 ottobre 2022 è stata inaugurata una Sala Mostre permanente interamente dedicata ai volumi appartenuti alla Regina Margherita di Savoia (1851-1926). Nel corso del 2022, l’intero fondo librario – composto da 13.560 volumi – è stato oggetto di un nuovo ambizioso progetto, promosso dalla Biblioteca Nazionale volto alla conservazione, valorizzazione e libera fruizione della raccolta tramite la revisione inventariale e la catalogazione informatica di tutte le opere in essa comprese, in funzione del loro trasferimento dai depositi alla Sala mostre della Biblioteca, secondo un allestimento permanente atto a favorirne una conoscenza quanto più ampia e trasversale possibile.
Biblioteca della Regina Margherita
Il 9 ottobre 2022 è stata inaugurata una Sala Mostre permanente interamente dedicata ai volumi appartenuti alla Regina Margherita di Savoia (1851-1926). Nel corso del 2022, l’intero fondo librario – composto da 13.560 volumi – è stato oggetto di un nuovo ambizioso progetto, promosso dalla Biblioteca Nazionale volto alla conservazione, valorizzazione e libera fruizione della raccolta tramite la revisione inventariale e la catalogazione informatica di tutte le opere in essa comprese, in funzione del loro trasferimento dai depositi alla Sala mostre della Biblioteca, secondo un allestimento permanente atto a favorirne una conoscenza quanto più ampia e trasversale possibile.
Balletti di casa Savoia
La Biblioteca può vantare la presenza di 10 codici che riportano, oltre al testo, le scene e i costumi realizzati per le feste di corte di casa Savoia nel XVII secolo. Si trattava di spettacoli aristocratici, attraverso i quali il sovrano manifestava il proprio potere.
Balletti di casa Savoia
La Biblioteca può vantare la presenza di 10 codici che riportano, oltre al testo, le scene e i costumi realizzati per le feste di corte di casa Savoia nel XVII secolo. Si trattava di spettacoli aristocratici, attraverso i quali il sovrano manifestava il proprio potere.
Manoscritto Antonio Vivaldi
Tra i fondi musicali dell’Istituto un posto di preminenza spetta alla Raccolta Mauro Foà (costituita da 87 manoscritti e 66 opere a stampa) e alla Raccolta Renzo Giordano (comprendente 167 manoscritti e 145 opere a stampa). Il pregio e l’unicità dei due fondi risultano dalla presenza in essi delle opere in gran parte autografe di Antonio Vivaldi.
Messale Rosselli XIV secolo
Il fondo manoscritto in alfabeto latino è costituito da codici latini, francesi, italiani e spagnoli. Tra i documenti più significativi in lingua latina è da segnalare il cosiddetto “Messale Rosselli”, databile al XIV secolo e allestito per il cardinale Nicolas Rossell, attivo presso la curia papale di Avignone.
Disegno Filippo Juvarra
Filippo Juvarra (1678-1736) fu uno dei principali registi della trasformazione architettonica della Torino settecentesca, ammirata in Italia e in Europa. La Biblioteca custodisce il Corpus juvarrianum che conserva tra le sue raccolte il più consistente fondo esistente di disegni del «Primo Architetto Civile di S.M.», come venne nominato da Vittorio Amedeo II.
Incisione fondo Filippo Juvarra
Filippo Juvarra (1678-1736) fu uno dei principali registi della trasformazione architettonica della Torino settecentesca, ammirata in Italia e in Europa. La Biblioteca custodisce il Corpus juvarrianum che conserva tra le sue raccolte il più consistente fondo esistente di disegni del «Primo Architetto Civile di S.M.», come venne nominato da Vittorio Amedeo II.