Terremoto del 1783. Testimonianze.

"Divin flagello" è la denominazione attribuita al terremoto che, con scosse che si verificarono a partire dal 5 febbraio 1783 e che si protrassero per diversi mesi, causò danni ingentissimi al patrimonio edilizio ed alle economie locali e provocò la morte di migliaia di persone nella provincia di Calabria Ulteriore. Alla ricostruzione si provvide col ricavato della vendita dei beni confiscati ai Conventi, Monasteri, Chiese, Cappelle, Luoghi pii, previa sospensione o soppressione  di essi. Il 4 giugno 1784, venne istituita una magistratura speciale denominata "Cassa sacra" il cui compito fu quello di amministrare beni e provvedere alla loro vendita. 

La ricostruzione non fu rapida sia per i danni ingenti che si erano verificati e sia per i ritardi dovuti ai rallentamenti imposti dalla burocrazia. In ogni caso il paesaggio urbano cambiò ed altre novità si videro in campo sociale ed economico.

In questo contesto, vengono proposti alcuni documenti, rinvenuti in un protocollo notarile, che sono due certificazioni, quella dei Sindaci dell'Università di Monteleone e quella del Parroco di S. Michele, che attestano quale fosse la situazione nel post terremoto. La loro lettura aiuta a capire la realtà del tempo, il modo di vivere e le necessità.