#iorestoacasa ma scopro una #HydriaTelesstas

Un meraviglioso vaso in bronzo di produzione laconica, una #HydriaTelesstas, rinvenuta insieme ad un'altra dello stesso gruppo, ma più antica (con gli attacchi delle anse configurati a protomi di uccello), in una ricca sepoltura dell'antica Capua. Perché le chiamiamo #Telesstas? Perché rientrano in un gruppo che reca sull’orlo l’iscrizione #Telesstas (forse con valore di firma o con una intenzione dedicatoria). La tomba, appartenuta ad un individuo di sesso maschile incinerato (i resti combusti furono avvolti in un panno e conservati entro un bacile ad orlo perlinato), risale alla seconda metà del VI sec. a.C. La sepoltura fu rinvenuta nei pressi dell'Anfiteatro, in loc. Fornaci e venne sconvolta già in antico da un'altra tomba che la obliterò parzialmente, danneggiando i pezzi più delicati del suo straordinario corredo, costituito da recipienti di bronzo, di alcuni dei quali sono conservate solo le anse. Oltre alle due Hydriai, la ricca deposizione ha restituito fibule del tipo a drago, due oinochoai con anse configurate a protomi leonine di produzione magnogreca, una oinochoe di tipo rodio, probabilmente importata dall’Etruria, e tre piccole coppe di produzione etrusca di un tipo non molto comune a Capua, utilizzate come attingitoi. Accanto a questi manufatti, compaiono grossi bacili, quattro dei quali con orlo a treccia, tipici prodotti della bronzistica etrusca, diffusi dall’epoca orientalizzante a quella arcaica, ed utilizzati, all’interno del corredo da banchetto, come vassoi o piatti da portata. Oggetti di così grande pregio costituiscono, senza dubbio alcuno, il simbolo dell’appartenenza del defunto ad uno stato sociale molto elevato. In foto: #Hydria del gruppo #Telesstas con attacco dell’ansa configurato a protome femminile (confronti si rintracciano in un esemplare di Magonza e in uno di Atena Lucana). Iorestoacasa museitaliani MiBACT #DirezioneregionaledeiMuseidellaCampania ANDRA’ TUTTO BENE ForzaItalia