«E il secondo Scipio come sta?» Slataper e Le lettere alle “tre amiche” - Apertura straordinaria dell'Archivio di Stato di Trieste
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Descrizione
L’Archivio di Stato di Trieste, in occasione dell’apertura straordinaria di mercoledì 14 giugno 2023, ore 16.00, presenta il volume Lettere alle “tre amiche” di Scipio Slataper, a cura di Ilvano Caliaro, Marco Favero e Roberto Norbedo (De Gruyter, 2022).
Lo straordinario corpus epistolare, di cui è stata redatta l’edizione critica dopo quella curata per Mondadori da Giani Stuparich nel 1958, è parte preziosa e rara dell’archivio di Scipio Slataper, depositato il 18 gennaio 2003 presso l’Archivio di Stato di Trieste dal nipote Aurelio, che con profonda sensibilità culturale ha voluto garantirne adeguata tutela e libera consultazione da parte degli studiosi.
Costituito da lettere, appunti, abbozzi, materiali redazionali relativi al Mio Carso e ad altri scritti di Slataper, il fondo archivistico testimonia l’ambiente culturale, familiare e amicale di un importante “intellettuale di frontiera”, nonché l’attività e la genesi della sua opera letteraria.
Nel loro complesso le lettere alle “tre amiche” Anna Pulitzer, Elody Oblath e Luisia (Gigetta) Carniel abbracciano un arco temporale che va dall’estate del 1909 al 3 dicembre 1915 e sono insieme romanzo di formazione, romanzo d’amore, pagine di diario, testimonianza della voracità intellettuale di Slataper e del suo lavoro culturale e letterario, ma anche rielaborazione dei motivi confluiti nel Mio Carso e dichiarazione della propria identità plurima, di “frontiera”, racchiusa nelle diverse componenti slave, tedesche e italiane.
Le ultime parole di Slataper «E il secondo Scipio come sta?», scritte per il figlio prima di morire volontario sul monte Podgora il 3 dicembre 1915, danno il titolo alla presentazione, presso l’Archivio di Stato, dell’edizione critica delle lettere: parte di un gruppo di lettere scritte alla moglie Luisa dal 3 giugno 1915, capaci di offrire una cronaca anche minuta della vita al fronte – con le durezze, le privazioni e la noia ma anche i momenti di allegria dei soldati – e di testimoniare «il valore della fraternità e della solidarietà che nasce tra i combattenti e fa di loro, unico frutto non perverso della guerra, una comunità di uomini capaci di operare e di morire insieme» (dall’Introduzione).
La presentazione del volume è allora occasione per l’Archivio di Stato, grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Lingue e letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli studi di Udine e d’intesa con la Soprintendenza archivistica del Friuli Venezia Giulia, di valorizzare il patrimonio documentario, ed insieme biografico ed intellettuale, di un archivio così importante per la storia culturale, letteraria e politica del Novecento come è quello di Scipio Slataper.
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