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Mostra
Doni per l’eternità. Ritualità e ideologia funeraria in penisola sorrentina
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Martedì-Domenica 10.00-18.30. Lunedì chiuso
Descrizione
Il Museo archeologico territoriale della Penisola sorrentina “Georges Vallet” presenta la mostra Doni per l’eternità. Ritualità e ideologia funeraria in penisola sorrentina, organizzata dal Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, a cura di Tommasina Budetta, direttore del Museo archeologico Georges Vallet, con il contributo del Comune di Piano di Sorrento.
L’esposizione, attraverso anche supporti tecnologici, racconta la storia e le scoperte dell’archeologia attraverso gli importanti reperti - esposti per la prima volta - provenienti dalle campagne di scavo condotte in località Trinità, che confermano la continuità di occupazione del territorio dal periodo eneolitico (III millennio a.C.) all’età romana.
Gli scavi condotti da Tommasina Budetta per la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta dal 1999 al 2005 si riferiscono alla necropoli arcaica e classica emersa in località Trinità di Piano di Sorrento e affrontano il tema dei ritualità e dell’ideologia funeraria non soltanto nel territorio di Piano di Sorrento ma in tutta la penisola sorrentina.
Conosciamo l’identità dei Sorrentini? La mostra consentirà di gettare lo sguardo sulle credenze, sulle pratiche rituali nel sacro e nel mondo funebre, ma soprattutto sulla capacità di costruire una identità culturale. Il ritrovamento e lo studio della necropoli della Trinità rappresenta un caso esemplare di come il contatto e la relazione tra gruppi etnici diversi genera processi di trasformazione ma anche di costruzione di un’identità.
Il progetto di allestimento, di grande impatto ed efficacia anche grazie al supporto di strumenti multimediali, ha cercato di ricostruire idealmente gli spazi e le azioni che si svolgevano nell’area della necropoli, collocando i visitatori in uno spazio virtuale in movimento, dove possono rivivere i gesti delle libagioni, dei sacrifici, delle pratiche rituali reiterate nel tempo e testimoniate dai frammenti dei vasi utilizzati e poi rotti per essere riposti in fosse, i bothroi, qui idealmente ricostruiti.
Questo è soltanto il primo capitolo del più ampio scenario storico-archeologico che il territorio di Piano di Sorrento mostra, perché la necropoli è posta ai margini di un’area sacra occupata da santuari già dal VI sec. a.C. e la cui presenza continua per ben due secoli. La straordinaria scoperta del tempio più antico riapre il dibattito sull’ubicazione del tempio delle Sirene - lo splendido paesaggio è ricordato dalle fonti antiche che narrano del mito delle Sirene e di Ulisse - che potrebbe essere collocato proprio qui alla Trinità, e che sicuramente sarà il tema del secondo appuntamento con l’archeologia a Piano di Sorrento.
L’evento espositivo conferma la grande sinergia tra il Comune e il Polo museale della Campania che, attraverso l’organizzazione di mostre, convegni e incontri, conferma la centralità del museo e contribuisce allo sviluppo del territorio della penisola sorrentina.
La mostra è visitabile fino al 3 maggio 2020.
L’esposizione, attraverso anche supporti tecnologici, racconta la storia e le scoperte dell’archeologia attraverso gli importanti reperti - esposti per la prima volta - provenienti dalle campagne di scavo condotte in località Trinità, che confermano la continuità di occupazione del territorio dal periodo eneolitico (III millennio a.C.) all’età romana.
Gli scavi condotti da Tommasina Budetta per la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta dal 1999 al 2005 si riferiscono alla necropoli arcaica e classica emersa in località Trinità di Piano di Sorrento e affrontano il tema dei ritualità e dell’ideologia funeraria non soltanto nel territorio di Piano di Sorrento ma in tutta la penisola sorrentina.
Conosciamo l’identità dei Sorrentini? La mostra consentirà di gettare lo sguardo sulle credenze, sulle pratiche rituali nel sacro e nel mondo funebre, ma soprattutto sulla capacità di costruire una identità culturale. Il ritrovamento e lo studio della necropoli della Trinità rappresenta un caso esemplare di come il contatto e la relazione tra gruppi etnici diversi genera processi di trasformazione ma anche di costruzione di un’identità.
Il progetto di allestimento, di grande impatto ed efficacia anche grazie al supporto di strumenti multimediali, ha cercato di ricostruire idealmente gli spazi e le azioni che si svolgevano nell’area della necropoli, collocando i visitatori in uno spazio virtuale in movimento, dove possono rivivere i gesti delle libagioni, dei sacrifici, delle pratiche rituali reiterate nel tempo e testimoniate dai frammenti dei vasi utilizzati e poi rotti per essere riposti in fosse, i bothroi, qui idealmente ricostruiti.
Questo è soltanto il primo capitolo del più ampio scenario storico-archeologico che il territorio di Piano di Sorrento mostra, perché la necropoli è posta ai margini di un’area sacra occupata da santuari già dal VI sec. a.C. e la cui presenza continua per ben due secoli. La straordinaria scoperta del tempio più antico riapre il dibattito sull’ubicazione del tempio delle Sirene - lo splendido paesaggio è ricordato dalle fonti antiche che narrano del mito delle Sirene e di Ulisse - che potrebbe essere collocato proprio qui alla Trinità, e che sicuramente sarà il tema del secondo appuntamento con l’archeologia a Piano di Sorrento.
L’evento espositivo conferma la grande sinergia tra il Comune e il Polo museale della Campania che, attraverso l’organizzazione di mostre, convegni e incontri, conferma la centralità del museo e contribuisce allo sviluppo del territorio della penisola sorrentina.
La mostra è visitabile fino al 3 maggio 2020.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 18:02:00 / Ultimo aggiornamento 2020-04-14 18:02:00
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- pm-cam.georgevallet@beniculturali.it
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