Dipinti sull’acqua. Da Sartorio a De Conciliis
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Che sia il ruggito di un oceano in tempesta o il placido corso del Tevere, le luci notturne e tremule del golfo di Palermo o il promontorio di Portofino schiaffeggiato dalle onde, la “forma dell’acqua” è sull’isola di Lipari con la mostra “Dipinti sull’acqua. Da Sartorio a De Conciliis” allestita fra le sale del Museo Archeologico Bernabò Brea e le celle dell’ex Carcere, trasformato dal 2015 in Polo d’arte contemporanea.
È qui, tra le anfore recuperate negli abissi marini delle Eolie, i vasi policromi del “Pittore di Lipari” e la più ricca collezione di maschere della tragedia e della commedia greca che si fanno spazio – come improvvise finestre sul blu - diciannove tele di artisti vissuti negli ultimi due secoli. Sono Giorgio Belloni, Mosè Bianchi, Carla Celesia Di Vegliasco, Bruno Croatto, Vittore Grubicy De Dragon, Karl Lindemann-Frommel, Plinio Nomellini, Carlo Passigli, Attilio Pusterla, Giulio Aristide Sartorio; mentre per il 900 e i contemporanei Vito Bongiorno, Ettore De Conciliis, Piero Guccione, Francesco Santosuosso e Luciano Ventrone. Artisti che all’acqua, simbolo della vita per eccellenza – ed elemento della natura più ineffabile, sotto il profilo pittorico, per la sua stessa fisicità e trasparenza – hanno dedicato paesaggi, scene di vita quotidiana o istanti di ingenua felicità, come quella così familiare di mamme e bambini in riva al mare.