Tipo Evento:
Mostra
12 Gianni Zanni. Le catastrofi che il mondo ha già dimenticato.
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Informazioni apertura
Info
17.00 [Inaugurazione] / 9.00 - 20.00
Descrizione
Il occasione della Giornata del Contemporaneo [15^ Edizione], il Polo Museale della Basilicta presenta la mostra di Gianni Zanni "12 catastrofi che il mondo ha già dimenticato", allestita al Museo di Policoro fino al 30 ottobre.
La chiamano sporca dozzina. 12 crimini contro l'ambiente, che rappresentano per dimensioni e tipologia, un rosario di ‘ecocidi'. Il sistema è al collasso e la exit strategy non si può più affidare alla buona volontà dei governi.
Il lavoro di Gianni Zanni ci riporta sui luoghi delle catastrofi attraverso dei richiami simbolici, materici e cromatici. Il menabò originale è composto da 12 serie con la localizzazione su mappa del luogo del disatro, un quartino contenente una breve descrizione della zona dell'incidente e1 fotografia originale a colori.
Siamo davanti alla rappresentazione di un dopo, di un ciò che resta dopo l'enormità incontrollabile di disastri come questi.
La sensibilità dell'autore è illuminata dal fatto che per realizzare gli scatti non è andato nei luoghi dei disastri, ma è riuscito a creare, partendo dal suo territorio, la Puglia, le composizioni per trasportarci lì.
Il lettore non potrà fare a meno di riflettere sugli effetti dell'uomo sull'ecosistema, e sulla nostra epoca, cosidetta Antropocene, governata da una dominazione aggressiva e cieca dell'uomo, delle aziende, delle multinazionali, sull'ambiente.
Ecco i 12 incroci che hanno segnato le rughe di un globo che sta invecchiando per cause antropiche e che le foto di Zanni ritraggono con tratti globali e locali al contempo:
Abra Pampa, Argentina.
Auriol, Romania.
Bhopal, India, 4 dicembre 1984.
Chernobyl, 26 aprile 1986.
Delta del Niger, tra il 1976 e il 1998 sono stati estratti miliardi di barili di petrolio.
Foreste pluviali dell'Indonesia, uno dei piu' importanti ecosistemi del pianeta, minacciate dai produttori di carta, legno e olio di palma.
Fukushima, 2011.
Golfo del Messico, la marea nera della Deepwater Horizon, 20 aprile 2012.
Golfo di Genova, Una superpetroliera affonda davanti Arenzano, causando lo sversamento nel Mar Ligure di oltre 134 mila tonnellate di petrolio.
Isole Kiribati e Maldive, sommarse dal cambiamento climatico.
Lago Agrio, la multinazionale Chevron-Texaco ha inquinato oltre 2 milioni di ettari
Montagne Rocciose Canadesi, sfruttamento delle sabbie bituminose.
La chiamano sporca dozzina. 12 crimini contro l'ambiente, che rappresentano per dimensioni e tipologia, un rosario di ‘ecocidi'. Il sistema è al collasso e la exit strategy non si può più affidare alla buona volontà dei governi.
Il lavoro di Gianni Zanni ci riporta sui luoghi delle catastrofi attraverso dei richiami simbolici, materici e cromatici. Il menabò originale è composto da 12 serie con la localizzazione su mappa del luogo del disatro, un quartino contenente una breve descrizione della zona dell'incidente e1 fotografia originale a colori.
Siamo davanti alla rappresentazione di un dopo, di un ciò che resta dopo l'enormità incontrollabile di disastri come questi.
La sensibilità dell'autore è illuminata dal fatto che per realizzare gli scatti non è andato nei luoghi dei disastri, ma è riuscito a creare, partendo dal suo territorio, la Puglia, le composizioni per trasportarci lì.
Il lettore non potrà fare a meno di riflettere sugli effetti dell'uomo sull'ecosistema, e sulla nostra epoca, cosidetta Antropocene, governata da una dominazione aggressiva e cieca dell'uomo, delle aziende, delle multinazionali, sull'ambiente.
Ecco i 12 incroci che hanno segnato le rughe di un globo che sta invecchiando per cause antropiche e che le foto di Zanni ritraggono con tratti globali e locali al contempo:
Abra Pampa, Argentina.
Auriol, Romania.
Bhopal, India, 4 dicembre 1984.
Chernobyl, 26 aprile 1986.
Delta del Niger, tra il 1976 e il 1998 sono stati estratti miliardi di barili di petrolio.
Foreste pluviali dell'Indonesia, uno dei piu' importanti ecosistemi del pianeta, minacciate dai produttori di carta, legno e olio di palma.
Fukushima, 2011.
Golfo del Messico, la marea nera della Deepwater Horizon, 20 aprile 2012.
Golfo di Genova, Una superpetroliera affonda davanti Arenzano, causando lo sversamento nel Mar Ligure di oltre 134 mila tonnellate di petrolio.
Isole Kiribati e Maldive, sommarse dal cambiamento climatico.
Lago Agrio, la multinazionale Chevron-Texaco ha inquinato oltre 2 milioni di ettari
Montagne Rocciose Canadesi, sfruttamento delle sabbie bituminose.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 18:01:29 / Ultimo aggiornamento 2020-04-14 18:01:29
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- pm-bas.museopolicoro@beniculturali.it
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