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Un importante arricchimento per i Musei Nazionali delle Residenze Napoleoniche dell'isola d'Elba
Testo del comunicato
Dopo la recente acquisizione dei nuovi arredi di epoca napoleonica, entra a far parte della raccolta museale il gruppo di stampe, disegni e acquarelli provenienti dalla collezione privata di Renata Frediani di Lucca, che grazie ad un contratto di comodato gratuito potranno essere ammirati dal pubblico nelle due sedi dei Mulini e Villa San Martino. L'acquisizione e' stata presentata oggi dal sovrintendente Agostino Bureca e dal direttore dei Musei Roberta Martinelli.
La collezione Frediani e' il risultato di un'ampia, costante e rigorosa ricerca professionale compiuta da Renata Frediani attraverso i canali dell'antiquariato, selezionata per l'importante valore storico e artistico. Si tratta di 26 splendidi esemplari in massima parte di produzione francese che risalgono al secolo XIX e presentano caratteristiche esecutive e formali di notevole qualita' e preziose cornici coeve alle opere. Il comodato, indicato dal Codice dei Beni culturali secondo le nuove linee operative volute dal Mibac, permette un nuovo rapporto tra pubblico e privato nell'ottica della valorizzazione delle strutture museali nazionali: un privato puo' infatti mantenere la proprieta' assoluta di una collezione, consentendone pero' la fruizione al pubblico per un tempo minimo di 5 anni..
Ispirate a celebri dipinti dei maggiori pittori del periodo Impero - quali David, Gerdard, Vernet, Delaroche - le stampe ripropongono i principali nuclei tematici tipici dell'iconografia napoleonica: dalle scene di battaglia alla ritrattistica, sino alle scene intime e familiari; non mancano tuttavia esemplari che spiccano per originalita', come ad esempio il ritratto di Napoleone risultante da una composizione di cartoline illustrate, la serie di acquerelli a colori o opere ispirate al culto napoleonico che si e' diffuso successivamente alla sua morte.
Una forte ripresa del culto napoleonico interpretato in chiave mistica si ebbe di nuovo in Francia nel 1840, ossia al momento del ritorno in patria delle ceneri dell'imperatore. Proprio nel 1840 Horace Vernet affido' all'incisore bonapartista Jean-Pierre Jazet (1788-1856) un quadro celebrativo raffigurante la resurrezione di Napoleone a cui anche l'esemplare della collezione Frediani ''Napole'on sortant de son tombeau'' fa riferimento. Il ritorno delle ceneri durante il regno di Luigi Filippo (1830-1848) fu interpretato
da molti come la resurrezione dell'eroe e di conseguenza dell'Impero; l'aver ricevuto i sacramenti cristiani in punto di morte contribui' non poco ad accrescere il clamore intorno alla figura di Napoleone,
cosi' come in Italia ha testimoniato Alessandro Manzoni con l'ode ''Cinque Maggio''.
L'arrivo della nuova collezione e' un'ulteriore testimonianza della rilevanza del lavoro svolto in questi anni per la valorizzazione del museo nazionale e del periodo napoleonico in Italia, sviluppato attraverso il progetto ''Napoleone ed Elisa: Da Parigi alla Toscana'', ideato da Roberta Martinelli e promosso dalla Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana nella persona del Direttore, dottoressa Maddalena Ragni, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno.
Il progetto intende costruire un percorso di eventi che, giungendo fino al 2014, celebrera' il bicentenario dell'arrivo dell'Imperatore Napoleone all'Isola d'Elba. Obiettivo principale di tutti gli eventi e' la divulgazione al grande pubblico di aspetti inediti e sorprendenti della vita del grande Imperatore e della sua famiglia emersi da fonti note e da approfondimenti portati avanti su documenti inediti provenienti dagli archivi di Parigi.
fonte dati: AdnKronos
La collezione Frediani e' il risultato di un'ampia, costante e rigorosa ricerca professionale compiuta da Renata Frediani attraverso i canali dell'antiquariato, selezionata per l'importante valore storico e artistico. Si tratta di 26 splendidi esemplari in massima parte di produzione francese che risalgono al secolo XIX e presentano caratteristiche esecutive e formali di notevole qualita' e preziose cornici coeve alle opere. Il comodato, indicato dal Codice dei Beni culturali secondo le nuove linee operative volute dal Mibac, permette un nuovo rapporto tra pubblico e privato nell'ottica della valorizzazione delle strutture museali nazionali: un privato puo' infatti mantenere la proprieta' assoluta di una collezione, consentendone pero' la fruizione al pubblico per un tempo minimo di 5 anni..
Ispirate a celebri dipinti dei maggiori pittori del periodo Impero - quali David, Gerdard, Vernet, Delaroche - le stampe ripropongono i principali nuclei tematici tipici dell'iconografia napoleonica: dalle scene di battaglia alla ritrattistica, sino alle scene intime e familiari; non mancano tuttavia esemplari che spiccano per originalita', come ad esempio il ritratto di Napoleone risultante da una composizione di cartoline illustrate, la serie di acquerelli a colori o opere ispirate al culto napoleonico che si e' diffuso successivamente alla sua morte.
Una forte ripresa del culto napoleonico interpretato in chiave mistica si ebbe di nuovo in Francia nel 1840, ossia al momento del ritorno in patria delle ceneri dell'imperatore. Proprio nel 1840 Horace Vernet affido' all'incisore bonapartista Jean-Pierre Jazet (1788-1856) un quadro celebrativo raffigurante la resurrezione di Napoleone a cui anche l'esemplare della collezione Frediani ''Napole'on sortant de son tombeau'' fa riferimento. Il ritorno delle ceneri durante il regno di Luigi Filippo (1830-1848) fu interpretato
da molti come la resurrezione dell'eroe e di conseguenza dell'Impero; l'aver ricevuto i sacramenti cristiani in punto di morte contribui' non poco ad accrescere il clamore intorno alla figura di Napoleone,
cosi' come in Italia ha testimoniato Alessandro Manzoni con l'ode ''Cinque Maggio''.
L'arrivo della nuova collezione e' un'ulteriore testimonianza della rilevanza del lavoro svolto in questi anni per la valorizzazione del museo nazionale e del periodo napoleonico in Italia, sviluppato attraverso il progetto ''Napoleone ed Elisa: Da Parigi alla Toscana'', ideato da Roberta Martinelli e promosso dalla Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana nella persona del Direttore, dottoressa Maddalena Ragni, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno.
Il progetto intende costruire un percorso di eventi che, giungendo fino al 2014, celebrera' il bicentenario dell'arrivo dell'Imperatore Napoleone all'Isola d'Elba. Obiettivo principale di tutti gli eventi e' la divulgazione al grande pubblico di aspetti inediti e sorprendenti della vita del grande Imperatore e della sua famiglia emersi da fonti note e da approfondimenti portati avanti su documenti inediti provenienti dagli archivi di Parigi.
fonte dati: AdnKronos
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:15 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:15