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Torna a splendere la "Madonna di Senigallia"
Testo del comunicato
La "Madonna di Senigallia", capolavoro rinascimentale di Piero della Francesca, e' tornata a splendere grazie ad un intervento di restauro durato 250 ore ed eseguito in soli 25 giorni da 3 restauratrici dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR). Presentando l'opera, il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, ha detto che si tratta di "un evento straordinariamente importante, preludio di una grande mostra dedicata a Melozzo da Forli' che spiega il Rinascimento italiano". Infatti, il dipinto restaurato sara' esposto dal 29 gennaio al 12 giugno 2011 all'interno dell'esposizione "Melozzo da Forli'. L'umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello" che si terra' presso i Musei di San Domenico, a Forli'. Antonio Paolucci, gia' ministro dei Beni culturali e attuale direttore dei Musei Vaticani, ha dal canto suo sottolineato come il dipinto sia "fra i piu' importanti e i piu' belli al mondo perche' in esso si sono incontrati e in qualche modo bilanciati il Rinascimento italiano e quello fiammingo".
Paolucci, che e' anche il curatore della mostra di Forli', ha quindi consigliato, al fine di cogliere pienamente il valore dell'opera, di ammirarla prima a 3/4 metri di distanza, "per percepire l'aspetto monumentale", poi da vicinissimo. In passato, il dipinto - eseguito su legno di noce - fu gia' restaurato ma, come ha ricordato il segretario generale del ministero, Roberto Cecchi, "subi' dei danni quando fu rubato nel 1975 poiche' fu tenuto in condizioni inadeguate". La mostra ai Musei di San Domenico proporra', oltre alla "Madonna di Senigallia" e ai capolavori del maestro rinascimentale forlivese Melozzo degli Ambrogi, dipinti del Mantegna e del Bramante cosi' come un'ampia sequenza di opere, selezionate per precise affinita', di artisti che si ispirarono a Melozzo, in particolare Raffaello. E' patrocinata dalla Presidenza del Consiglio, dai ministeri dei Beni culturali e degli Esteri e realizzata in collaborazione con i Musei Vaticani.
fonte dati: AGI
Paolucci, che e' anche il curatore della mostra di Forli', ha quindi consigliato, al fine di cogliere pienamente il valore dell'opera, di ammirarla prima a 3/4 metri di distanza, "per percepire l'aspetto monumentale", poi da vicinissimo. In passato, il dipinto - eseguito su legno di noce - fu gia' restaurato ma, come ha ricordato il segretario generale del ministero, Roberto Cecchi, "subi' dei danni quando fu rubato nel 1975 poiche' fu tenuto in condizioni inadeguate". La mostra ai Musei di San Domenico proporra', oltre alla "Madonna di Senigallia" e ai capolavori del maestro rinascimentale forlivese Melozzo degli Ambrogi, dipinti del Mantegna e del Bramante cosi' come un'ampia sequenza di opere, selezionate per precise affinita', di artisti che si ispirarono a Melozzo, in particolare Raffaello. E' patrocinata dalla Presidenza del Consiglio, dai ministeri dei Beni culturali e degli Esteri e realizzata in collaborazione con i Musei Vaticani.
fonte dati: AGI
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:16 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:16