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«SECOLO CHE CI SQUARTI…SECOLO CHE CI INCANTI».
Testo del comunicato
Venerdì 17 maggio, ore 17, a Napoli alla Biblioteca Nazionale, la presentazione del libro di Antonio Saccone «Secolo che ci squarti…secolo che ci incanti» Studi sulla tradizione del moderno (Roma, Salerno Editrice): presiede e coordina l’incontro il Rettore dell’Università Federico II, Gaetano Manfredi. Interventi di Arturo De Vivo, Andrea Mazzucchi , Matteo Palumbo, saluti di Francesco Mercurio, direttore della biblioteca e di Edoardo Massimilla, direttore del Dipartimento di Studi umanistici dell’ Università Federico II. L’innovativo saggio di Antonio Saccone, professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università Federico II di Napoli, raccoglie in quindici studi «sulla tradizione del moderno», gli episodi cruciali del novecento connessi in un disegno unitario e ne esamina lo scenario variegato e contraddittorio. Al centro dell’indagine del libro, dal 28 marzo in libreria, il periodo della Grande Guerra, l’incrocio tra letteratura e scienza, la fusione tra le arti, la celebrazione del cinema, la creatività dell’arte intensificata dalle nuove percezioni dello spazio e del tempo. Antonio Saccone percorre i paradossi della modernità del novecento all'attualità della poesia di Dante, a Calvino che analizza gli ‘scienziati’ della letteratura latina, a Primo Levi narratore della chimica alla napoletanità di Domenico Rea e La Capria, severi interpreti di Eduardo. Il sottotitolo esprime il paradosso di una tradizione che si auto rinnega e al contempo una modernità che si modella come tradizione. Se l’idea novecentesca di tradizione è generata dal rifiuto, si comprende il ruolo cruciale assunto dalle avanguardie, in particolare dal futurismo, cui Saccone dedica alcuni importanti capitoli nella prima metà del libro. Saccone esamina il rapporto che molti autori considerati di rottura, come Ungaretti o Palazzeschi, hanno avuto con i classici del passato, e si sofferma su altri importanti autori del Novecento, che commentando i classici del passato remoto e di quello prossimo, interrogano se stessi e declinano una prospettiva della modernità sulle trasformazioni tragiche ed esaltanti sollecitate dal tempo della velocità.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:28:18 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:28:18