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RECCHIA, 'FARE SISTEMA' A FAVORE DELL'OFFERTA CULTURALE
Testo del comunicato
"L'importanza del sistema nei confronti dell'offerta e del consumo culturale e' fondamentale perche' tutti sappiamo come questo grande museo diffuso che e' l'Italia sia poi polarizzato su alcune emergenze: andiamo dallo stress da overdose che viene segnalato per Pompei e per gli Uffizi, al sottodimensionamento della fruizione che invece dobbiamo verificare a Capodimonte piuttosto che a Venezia o in altri luoghi importanti come Brera". Cosi' Antonia Pasqua Recchia, segretario generale del MiBac, intervenuta stamattina a Roma all'Istituto Nazionale per la Grafica alla presentazione del volume 'Il museo in ascolto' di Ludovico Solima, parla della gestione dei siti turistici e delle drastiche differenze di flussi di visitatori da sito a sito, chiedendo agli enti locali di 'fare sistema'.
"Qui e' tutto un sistema che deve muoversi insieme -prosegue Recchia- il sistema del marketing territoriale che in Italia si e' disgregato ed e' stato gestito in modo miope da ambiti regionali che hanno voluto e impegnato risorse per promuovere se stessi al di fuori di ogni logica unitaria". Per il segretario generale del Mibac "questa logica del frazionamento, campanilismo e del promuovere il 'mio piccolo orto', magari caratterizzato non tanto dalla emergenza culturale, quanto da altre risorse che si vuole valorizzare a livello locale e' una logica che va ribaltata".
"Fare sistema significa fare sistema con i trasporti, con l'accoglienza, con l'alimentazione attraverso un sistema enogastronomico di qualita', con l'artigianato di qualita' -esorta Recchia- e' un passo importantissimo e difficile e coinvolge tanti soggetti che devono essere tutti responsabili e convinti ma e' l'unica via d'uscita; soprattutto in questo momento in cui abbiamo un contesto di produzione globalizzato che ci scalza dalle posizioni che avevamo in passato di vendita di prodotti italiani sul mercato globale", sottolineando pero' che "l'unica cosa che non puo' essere venduta a livello globale e' l'offerta culturale che noi riusciamo a dare".
fonte dati: Adnkronos
"Qui e' tutto un sistema che deve muoversi insieme -prosegue Recchia- il sistema del marketing territoriale che in Italia si e' disgregato ed e' stato gestito in modo miope da ambiti regionali che hanno voluto e impegnato risorse per promuovere se stessi al di fuori di ogni logica unitaria". Per il segretario generale del Mibac "questa logica del frazionamento, campanilismo e del promuovere il 'mio piccolo orto', magari caratterizzato non tanto dalla emergenza culturale, quanto da altre risorse che si vuole valorizzare a livello locale e' una logica che va ribaltata".
"Fare sistema significa fare sistema con i trasporti, con l'accoglienza, con l'alimentazione attraverso un sistema enogastronomico di qualita', con l'artigianato di qualita' -esorta Recchia- e' un passo importantissimo e difficile e coinvolge tanti soggetti che devono essere tutti responsabili e convinti ma e' l'unica via d'uscita; soprattutto in questo momento in cui abbiamo un contesto di produzione globalizzato che ci scalza dalle posizioni che avevamo in passato di vendita di prodotti italiani sul mercato globale", sottolineando pero' che "l'unica cosa che non puo' essere venduta a livello globale e' l'offerta culturale che noi riusciamo a dare".
fonte dati: Adnkronos
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:26 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:26