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LO STUDIO D’IDRAULICA DI GIOVANNI ANTONIO NIGRONE IN CONVEGNO A NAPOLI
Testo del comunicato
In un momento in cui l’acqua è un bene sempre più prezioso si terrà a Napoli 6-7 settembre 2022 alla Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” un convegno organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici della Università Ca Foscari di Venezia nell’ambito del progetto The Water Cultures of Italy, 1500-1900. Le due giornate di studio sono dedicate a Giovanni Antonio Nigrone uno tra i più ingegnosi e fantasiosi costruttori di fontane, condutture, giochi d’acqua e apparati scenografici del Rinascimento
Di lui poco si sa : Giovanni Antonio Nigrone, è celebre per le commissioni ricevute dai più potenti signori del tempo e le opere realizzate nella Napoli spagnola del tardo Cinquecento ed in molte altre città italiane -come Roma e Firenze.
Al centro del dibattito, che vede la partecipazione di studiosi di varie Università italiane , di esperti nazionali ed internazionali, il trattato di idraulica di Giovanni Antonio Nigrone , un testo affascinante, quanto complesso, che non solo racchiude la sua esperienza in materia idraulica, ma comprende anche discorsi di filosofia naturale, astrologia e storiografia. Il testo ci rivela anche le poche notizie biografiche pervenuteci su di lui «oriundo napoletano» apparteneva alla «Casa fiorentina Nigrone La Pagliara Saracina», una famiglia di livello sociale piuttosto elevato e avvezza agli studi.
Il prezioso manoscritto in due volumi corredati da più di trecento disegni ‘di rappresentanza’, fu scritto tra il 1585 e il 1609 ed è conservato nella Biblioteca Nazionale di Napoli sotto il nome di ‘Vari disegni‘ , dove pervenne quasi sicuramente nel 1865, quando fu trasferito dalla biblioteca annessa al convento dei Cappuccini della Concezione di Montecalvario entrando nel fondo manoscritti della Biblioteca Nazionale.
Si tratta di un compendio di studio sul tema delle acque e sui metodi per il loro controllo; l’ingegnere si presenta, ponendo in apertura il proprio ritratto, con le parole Ioannes Antonius Negronus oriundus neapolitanus e con lo stemma familiare circondato dagli strumenti del suo lavoro e dal motto personale vis retinet maior. Nigrone racconta molti dei lavori da lui realizzati, e fornisce un loro preciso inquadramento circa la committenza e i particolari della loro realizzazione.
Attraverso tavole dai colori vivaci e corredate da note, Nigrone espone anche alcune delle teorie di idraulica che funsero da guida per le sue opere, risultato di un aggiornamento teorico-pratico continuo, sia attraverso la trattatistica coeva, sia presso i cantieri più all’avanguardia del tempo, nei quali ebbe il privilegio di lavorare : fondamentali sono le esperienze da Nigrone maturate nelle città di Firenze e Napoli, dove l’eccellenza nei congegni meccanici e nelle automazioni per gli apparati e le fontane da giardini era di estrema avanguardia; gli automi ei giochi d’acqua fecero, infatti, la loro prima comparsa proprio a Napoli nei giardini della villa di Poggio Reale, poi a Firenze a Villa di Castello e a Palazzo Pitti
La sua straordinaria competenza è testimoniata dalla partecipazione al gruppo di esperti chiamati a Roma per volere di papa Sisto V per risolvere il problema dell’adduzione dell’acqua che refluiva all’indietro nell’acquedotto Felice, insieme ad ingegneri e architetti qualificati come Domenico Fontana, Bartolomeo Ammannati e Raffaello da Sangallo, sotto la direzionedi Matteo Bartolani
Un Negroni sempre al lavoro e sempre aggiornato sulle ultime novità tecnologiche, prima ancora che nascesse la trattatistica seicentesca in materia. Le carte si presentano pertanto come documenti unici nel loro genere proprio per il fatto di riportare annotazioni autografe che riportano informazioni preziose sulla data, il luogo, la commissione e la realizzazione di molti progetti ed altre notizie su abitudini e costumi.
Una curiosità: Giovanni Antonio Nigrone rivela un inatteso interesse per Pulcinella. In almeno tre tavole con disegni di fontane Nigrone inserisce delle figure mascherate di Pulcinella che testimoniano la fase di passaggio dal ruolo generico del “mattaccino”, danzatore e giullare della commedia dell’arte, a una maschera dalla personalità più definita.
Forse è impossibile risalire alle radici delle origini mitiche di Pulcinella ma i simpatici figurini di Nigrone ci aiutano invece ad individuare il complesso di segni che ne definiscono la nascita nella percezione collettiva. Una conferma dell’importanza del manoscritto: Nigrone e la sua opera scrivono una storia che partecipa l’affascinante temperie culturale del tardo Rinascimento italiano.
This project has received funding from the European Research Council (ERC) under the European Union’s Horizon 2020 research programme (grant agreement n° 833834).
Evento a numero chiuso – per partecipare si richiede l’iscrizione ai seguenti form, che consentiranno le prenotazioni fino a esaurimento posti
https://pric.unive.it/fileadmin/user_upload/Water-Cultures/documents/PROGR_WEB_-_ERC_water_culture_6-7.09.2022.pdf