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FESTIVAL DI SPOLETO: LE LINEE GUIDA DEL MINISTRO RUTELLI PER IL RILANCIO
Testo del comunicato
Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli ha reso noto che, d’intesa con il Sindaco di Spoleto Massimo Brunini, ha proposto a Giorgio Ferrara di guidare la rinascita del Festival di Spoleto.
Di questa proposta sono stati informati la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, la Banca Popolare di Spoleto, la Cassa di Risparmio di Spoleto – Gruppo Intesa.
Le linee portanti del rilancio sono riassunte nel seguente documento:
Il passato glorioso del Festival di Spoleto ci obbliga a ricostruire quella fama internazionale di cui godeva, facendone una vetrina imparagonabile di prestigiose creazioni.
L’ambientazione che offre questa meravigliosa città darà alle produzioni culturali una visibilità insostituibile.
E’ indispensabile coinvolgere nuovamente artisti di fama nel campo del teatro, dell’arte lirica, della musica e del balletto per proporci “riletture” del grande repertorio. Nomi celebri per la loro inventività, ma soprattutto per la loro curiosità. Registi cinematografici invitati a modernizzare l’opera lirica, registi di teatro invitati a reinventare i classici. Apertura del festival anche ai più giovani. Il nuovo Festival deve rappresentare una chiave di libertà e una garanzia di altissima qualità.
Lo Stato e le amministrazioni locali negli ultimi anni hanno realizzato numerosi interventi di recupero e rifunzionalizzazione di spazi di straordinaria bellezza architettonica, che si prestano all’utilizzo per le attività del Festival.
Palazzo Collicola con la Galleria d’Arte Moderna, la Rocca Albornoziana, al cui interno è presente un grande teatro all’aperto; le sale del Museo del Ducato, i cui spazi si prestano all’utilizzo per mostre di arti visive; Palazzo Mauri, che entro l’estate del 2008 sarà restituito alla fruizione pubblica e che potrà essere utilizzato per le attività seminariali di ricerca drammaturgica.
Le attività del Festival non saranno circoscritte alla programmazione delle settimane estive. Le date saranno concordate con gli enti regionali e a livello nazionale per favorire interazioni ed evitare negative sovrapposizioni.
Il Teatro Nuovo di recente ristrutturazione, il Teatro Caio Melisso, il Teatro Romano, il Teatrino delle Sei con archi a volta di grande suggestione, l’Auditorium della Stella nell’ex Chiesa dei Santi Stefano e Tommaso, costituiscono luoghi ideali in cui eseguire prestigiose produzioni culturali.
Gli spettacoli si svilupperanno in un’atmosfera speciale e stimolante perché, ogni anno, sarà scelto un tema comune e portante, che indirizzerà le creazioni dei nostri maggiori ospiti.
Il nuovo Festival si aprirà alle altre culture, così spesso descritte nel cinema e così raramente rappresentate dal vivo. L’Asia (con la Cina, la Corea, l’India e il Giappone), il Sudamerica, l’Africa (del Maghreb e del continente nero), le Caraibe: dei crogiuoli di originalità che ci regaleranno visioni insolite e stupende. Scopriremo i loro linguaggi: dalle marionette del “bunraku” giapponese, ai ritmi del Sudamerica, a quelli africani.
Spoleto dovrà dialogare, tramite coproduzioni e scambio di ospitalità, con altri Festival: Avignone, Edimburgo, Aix en Provence, Salisburgo, Venezia, Festival d’Automne, Madrid; consolidare i rapporti con Charleston.
Ci proponiamo di istituire delle Accademie di ricerca drammaturgica contemporanea attraverso una serie di seminari, durante i quali riflettere sulla riutilizzazione estetica di materiali all’origine previsti per altri scopi artistici: l’adattamento teatrale di un romanzo o di una sceneggiatura, l’interpretazione musicale di un dipinto, l’uso delle arti visive nello spettacolo. Romanzieri, poeti, musicisti, registi collaboreranno tra loro per arrivare a creazioni comuni. Ogni anno i seminari saranno accompagnati da una riflessione a tema collegata a un paese, a un’area geografica-culturale, con mostre di arti visive e fotografia, rassegne cinematografiche ed altre espressioni creative.
I seminari, che saranno aperti al pubblico, animeranno la città per alcuni mesi prima del festival e si concluderanno con una serie di “rappresentazioni”.
Grandi attori saranno invitati a recitare monologhi, poemi, romanzi, nella loro lingua.
Ogni anno presenteremo due maggiori produzioni (opera e teatro) e il concerto in piazza (con un grande direttore d’orchestra e una formazione strumentale di fama).
Il progetto per il nuovo Festival di Spoleto necessita di coerenza, di uno spirito comune che avvolga l’insieme dell’offerta. Questo non significa omologazione né banalizzazione, ma coesione interdisciplinare, orientata dalle scelte degli indirizzi tematici.
Ogni anno dedicheremo un evento speciale a una grande personalità e istituiremo un Premio Internazionale assegnato a un celebre nome della scena mondiale. In considerazione della valenza culturale, storica e artistica della cinquantennale esperienza del Festival dei Due Mondi, che ha proiettato la città di Spoleto alla ribalta della scena artistica mondiale, promuovendo la conoscenza dei più grandi talenti del novecento, si propone di conferire al sig. Francis Menotti l’incarico di Presidente Onorario della Fondazione.
Secondo il ministro Francesco Rutelli “si tratta del passo decisivo, basato sulla concordia e l’ambizione di ricreare, nell’arco di alcuni anni, un appuntamento primario di rilievo nazionale e internazionale. Sostenere Spoleto è un dovere per il Ministro della Cultura, e nelle prossime settimane annunceremo altre importanti novità, prima delle quali l’idea di una nuova denominazione”.
Giorgio Ferrara
Regista cinematografico e teatrale, Giorgio Ferrara è nato a Roma nel 1947.
Figlio di Maurizio e Marcella Ferrara ha passato parte dell’infanzia a Mosca assieme al
fratello Giuliano. Parla correntemente il francese, l’inglese ed il russo.
Ha seguito il corso di laurea in lettere e filosofia presso l’Università “ la Sapienza” di
Roma e si è diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”.
E’ stato aiuto-regista di Luca Ronconi e di Luchino Visconti, con i quali ha intensamente
collaborato. In particolare, ha assistito il Maestro in Ludwig, e in Old times di Harold
Pinter.
Per il teatro ha messo in scena numerosi spettacoli: di autori classici e contemporanei
come Pirandello, Strindberg, Goldoni Carlo Bernari, Francesca Sanvitale, Enzo Siciliano,
Franca Valeri, Cesare Musatti, Natalia Ginzburg e Corrado Augias.
Per il cinema ha diretto un cuore semplice da Gustav Flaubert sceneggiatura di Cesare
Zavattini, ottenendo il premio Davide di Donatello, Premio Rizzoli, Premio Saint Vincent,
nastro d’argento; Caccia alla Vedova sceneggiatura di Enrico Medioli liberamente
ispirato alla vedova scaltra di Carlo Goldoni; Tosca e altre due, di Franca Valeri,
sceneggiatura di Enrico Medioli.
Per la televisione ha realizzato 8 film per la RAI Tv.
Dal 1987, vive tra Roma e Parigi, con sua moglie l’attrice Adriana Asti. Direttore
dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi (2003-2007) e presidente del FICEP Forum des
Instituts Culturels étrangers à Paris (2005-2007).
Ufficio Stampa - MiBAC
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