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CONGRATULAZIONI DELL'ON.LE MINISTRO SANDRO BONDI AL PROF LORIS JACOPO BONONI IN OCCASIONE DEL CONFERIMENTO DEL PREMIO LERICIPEA
Testo del comunicato
Il conferimento del Premio Speciale LericiPea al Prof. Loris Jacopo Bononi è per me motivo di grande gioia che, nell’impossibilità di esprimerla di persona, affido a queste poche pagine. Al Prof. Bononi devo la mia formazione culturale e l’orgoglio dell’appartenenza alla mia terra. A lui sono debitore della passione per il libro e delle mie ricerche storiografiche lunigianesi. Per me gli incontri di Castiglione del Terziere, coi suoi incunaboli e le prime edizioni della letteratura, sono la forza spirituale che accompagna la mia attività politica.
Dall’alto del castello di Castiglione, monumento dell’umanesimo lunigianese, il Prof. Bononi svolge la sua intensa opera culturale nel far conoscere la nostra terra e continua la sua preziosa ricerca che si apre al mistero della scrittura che ci dona con pubblicazioni e pagine inedite. Lui, custode della cultura poetica dell’antico territorio di Luni, rimane sentinella che, esaltando la bellezza passata, sa mostrare ora e qui un pezzo di mondo sotto una luce più intensa. Solo in questa luce vitale ciò che sembra ovvio smette di esserlo e la scrittura vive la sua vera vita immaginativa.
La ricostruzione del castello di Castiglione, con la preziosa biblioteca, nasce proprio dal bisogno vitale di aderire alla verità della storia. Così la parola e la pietra rappresentano la sfida allo scorrere del tempo e diventano simboli dell’universale. Il sogno è di aiutare la Lunigiana a ritrovare la sua dignità e su queste radici costruire una catena di musei reali, musei virtuali e aiuole letterarie. Le prime tessere Bononi le ha già recuperate. Sono il castello della “memoria” di Castiglione del Terziere, il Museo della Stampa nell’antico palazzo Fantoni a Fivizzano e il quattrocentesco castello di Gavedo nel comune di Mulazzo.
Bononi vive circondato da libri che accarezza e sfoglia con la passione dell’innamorato nel ricordo fra gli altri di frate Leonardo Valazzana «I libri — dice ― sono la moltitudine del cuore, l’evidenza del nostro pensiero, il tesoro che abbiamo perduto, la voce che abbiamo fatto tacere, l’udito e la vista che non abbiamo esercitato. I libri sono amici fedeli che non ci abbandoneranno mai». La stampa si racconta a Fivizzano, dov’è nata tra il 1471 e il 1474, quando Jacopo e i suoi collaboratori stampavano opere di Giovenale, Virgilio, Cicerone, Sallustio e Cornazzano, utilizzando i primi caratteri tipografici italiani. «A Fivizzano — ricorda speso con orgoglio Loris Jacopo Bononi — si comincia a stampare libri 11 anni prima che a Vienna, 9 prima che a Londra, 7 prima che a Ginevra, a Oxford e a Barcellona, 5 prima che a Bruxelles...». Qui nel 1802 Agostino Fantoni inventa e costruisce per la sorella cieca una macchina che fu la prima a stampare come una moderna macchina per scrivere. Alla Lunigiana e ai suoi uomini Bononi ha dedicato tanti studi: Giovanni Fantoni, Jacopo da Fivizzano, Pietro da Noceto, Danese Cataneo, Adolfo Bartoli, Alfredo Schiaffini, Marcello Zavelani Rossi, Dino Ghini, Vasco Bianchi, stampatori e editori di Lunigiana nel mondo.
Quando nel 1969 esce Diario postumo, Bononi è subito riconosciuto come una voce straordinaria nel panorama letterario italiano, estranea a condizionamenti della società letteraria e lontana dai tumultuosi fervori innescati dal ’68. Da Carlo Bo a Pasolini, da Milano a Vigorelli, da Falqui a Cibotto, da Giachery a Marabini, da Dallamano a Bianchi, da Porzio a Bevilacqua, da Mondo a Fontanelli, molti ne scrivono con ammirato entusiasmo, stupiti di fronte a pagine tanto intense. Pier Paolo Pasolini saluta il libro come «il caso letterario dell’anno», caratterizzato dal lievitare della parola per ansia di libertà, per intima e sorgiva vitalità. Con la sua carica enigmatica, vicina alla sensibilità musicale, pittorica e cinematografica, il libro «potrebbe essere stato scritto sulla luna».
Poi, nel 1970 con Miserere Dei e nel ’73 con Il poeta muore, si completa la Trilogia, riproposta da Marsilio nel ’94, e si consolida la fisionomia di Bononi “scrittore inconfondibile”, espressione di una generazione che più di altre ha faticato a esprimere una propria parola, maturata e sofferta nel pudore del proprio silenzio. Nel suo linguaggio i significati si accavallano e s’integrano con una pregnanza che ingloba esperienze conoscitive molteplici, imperniate sulla semantica degli spazi bianchi e del senso dell’attesa. Così le esperienze passate sono rivissute in consonanza con la lirica trobadorica, nel grande “volo” dei poeti provenzali. Con una scrittura temeraria, l’opera letteraria di Bononi diventa un itinerario esistenziale in cui tutto è profetico e sopravvive alla luce del ricordo.
Per tutto questo, ma anche per tanto altro che giace nel mio cuore, esprimo alla giuria del LericiPea il mio compiacimento e rinnovo al Prof. Loris Jacopo Bononi le congratulazioni più affettuose.
Il Ministro per i beni e le attività culturali
Sandro Bondi