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Archeologia: Scoperto a Marsala un insediamento di epoca romana
Testo del comunicato
Scoperto un insediamento di epoca tardo romana, nella Riserva naturale orientata Isole dello Stagnone di Marsala (Trapani). Gli uomini della Soprintendenza ai beni culturali di Trapani hanno accertato la presenza di due pavimenti a mosaico delimitati da alcune strutture murarie e tracce di un impianto di pescicoltura nelle vicinanze, risalenti tutti al III secolo dopo Cristo. Il risultato degli scavi archeologici, condotti dal 23 novembre al 13 dicembre scorsi, e' stato illustrato questa mattina, dal soprintendente Sebastiano Tusa e da Rossella Giglio, archeologa che ha diretto i lavori ed ha la responsabilita' amministrativa del procedimento. Gli interventi, eseguiti con 9 mila euro finanziati con somma urgenza dall'assessorato regionale dei Beni culturali, hanno interessato un'area di 136 metri quadrati in localita' San Teodoro, su un promontorio che e' delimitato dall'aeroporto di Birgi e dallo Stagnone di Marsala.
"L'intervento e' stato programmato dopo diverse segnalazioni di rinvenimenti sporadici nella zona - racconta Rossella Giglio, che cura il settore archeologico della Soprintendenza - e il sito, che ricade nel demanio pubblico marittimo, era stato gia' oggetto di scavi clandestini, accertati dai carabinieri nella scorsa primavera. Data l'esiguita' delle risorse a disposizione - continua - si e' proceduto alla rimozione in estensione degli accumuli superficiali, per comprendere il contesto generale dell'area, e il sito archeologico e' risultato piu' grande di quello che ci aspettavamo".
L'operazione di scavo e' stata condotta con la collaborazione del settore Territorio e Ambiente della Provincia regionale di Trapani, che ha impegnato personale per la sorveglianza del sito. "Data l'importanza dei ritrovamenti - anticipa Sebastiano Tusa - vogliamo investire in questo luogo, continuando gli scavi, per poi valorizzare l'area in modo da farla diventare meta di turisti". Intanto, "per la prossima estate sara' programmato un campo di ricerca - riprende Rossella Giglio - rivolto a giovani volontari e studenti italiani e stranieri, perche' le operazioni da effettuare sono semplici e sara' quindi possibile organizzare attivita' didattiche".
fonte dati: AGI
"L'intervento e' stato programmato dopo diverse segnalazioni di rinvenimenti sporadici nella zona - racconta Rossella Giglio, che cura il settore archeologico della Soprintendenza - e il sito, che ricade nel demanio pubblico marittimo, era stato gia' oggetto di scavi clandestini, accertati dai carabinieri nella scorsa primavera. Data l'esiguita' delle risorse a disposizione - continua - si e' proceduto alla rimozione in estensione degli accumuli superficiali, per comprendere il contesto generale dell'area, e il sito archeologico e' risultato piu' grande di quello che ci aspettavamo".
L'operazione di scavo e' stata condotta con la collaborazione del settore Territorio e Ambiente della Provincia regionale di Trapani, che ha impegnato personale per la sorveglianza del sito. "Data l'importanza dei ritrovamenti - anticipa Sebastiano Tusa - vogliamo investire in questo luogo, continuando gli scavi, per poi valorizzare l'area in modo da farla diventare meta di turisti". Intanto, "per la prossima estate sara' programmato un campo di ricerca - riprende Rossella Giglio - rivolto a giovani volontari e studenti italiani e stranieri, perche' le operazioni da effettuare sono semplici e sara' quindi possibile organizzare attivita' didattiche".
fonte dati: AGI
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:15 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:15