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24 OTTOBRE: CONFERENZA STAMPAIl Sottosegretario Francesco Giro illustra i risultati delle ricerche condotte durante i lavori per la metro C
Testo del comunicato
Lunedì 24 Ottobre alle ore 11.00, il Sottosegretario di Stato ai Beni e alle Attività Culturali, Francesco Giro interverrà nel corso della presentazione alla stampa del volume “Cantieristica archeologica e opere pubbliche. La linea C della Metropolitana di Roma”, edito da Electa nella Sala Conferenze del Museo Nazionale Romano in Palazzo Massimo.
Alla Conferenza Stampa, prenderanno parte il Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roberto Cecchi, il Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici, Andrea Carandini, il Direttore Generale per le Antichità, Luigi Malnati, il Soprintendente Speciale per l’area archeologica di Roma, Anna Maria Moretti, il Presidente di Roma Metropolitane, Giovanni Ascarelli, l’Amministratore Delegato della Metro C S.p.a., Filippo Stinellis e la Professoressa dell’Università “La Sapienza” di Roma, Clementina Panella.
Roma, 21 Ottobre 2011
MiBAC - Ufficio Stampa del Sottosegretario Francesco Giro
Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma
06 67232750
I RISULTATI DEL PROGETTO ESECUTIVO DELLO SCAVO ARCHEOLOGICO
PROGRAMMATI E RISPETTATI I TEMPI DELLE INDAGINI ARCHEOLOGICHE PER LE OPERE DELLA NUOVA METROPOLITANA DI ROMA
Elaborato e sperimentato per la prima volta nei cantieri della Linea C della Metropolitana di Roma, il Progetto esecutivo di scavo archeologico ha consentito di garantire la tutela di reperti e strutture antiche e di programmare lo scavo archeologico valutandone con precisione i tempi prima dell’avvio delle opere.
L’affidabilità del Progetto esecutivo di scavo archeologico è misurabile osservando il consuntivo dei lavori compiuti nelle stazioni di via La Spezia:
Dati incontrovertibili, che confermano come i tempi certi derivino da un capillare lavoro progettuale, senza il quale si rischia il fallimento degli obiettivi cruciali di ogni opera pubblica. I tempi programmati e rispettati grazie al Progetto esecutivo di scavo archeologico dimostrano che si possono contenere quei livelli d’incertezza che, specie nei centri urbani, caratterizzano le infrastrutture. Occorre riservare adeguate risorse alla ricerca archeologica, affinché la progettazione dello scavo e quella delle opere civili precedano i processi edilizi.
L’obiettivo della prevedibilità dei tempi dei sondaggi archeologici è stato raggiunto grazie ad uno sforzo di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione della terza metropolitana di Roma quali la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici, il Commissario delegato Roberto Cecchi, in collaborazione con Roma Metropolitane -società appaltante per conto del Comune di Roma- e il contraente generale Metro C; si è data voce a competenze e professionalità – archeologi, architetti, ingegneri – che hanno saputo fondere le conoscenze e organizzare progetto e cantiere in funzione sia degli obiettivi fissati dall’articolo 9 della Costituzione, sia delle esigenze di ordinato sviluppo avvertite da cittadini e imprese.
Il Progetto esecutivo discende dall’archeologia preventiva, vale a dire da quella complessa attività di studio ed esplorazione del territorio che precede ogni intervento di scavo estensivo connesso alla realizzazione di un’opera pubblica. Così programmate, le attività archeologiche possono comportare maggiori oneri progettuali: che vengono tuttavia ampiamente compensati da risparmi in fase di esecuzione delle opere. Più consistente l’investimento nella fase di analisi preventiva, maggiore sarà il livello di attendibilità del progetto dello scavo e, di conseguenza, minori i rischi di slittamento dei tempi.
In sintesi: il Progetto esecutivo dello scavo archeologico, basato su analisi e dati derivanti dall’archeologia preventiva, deve rientrare nella fase di progettazione delle opere pubbliche, permettendo di superare definitivamente il concetto di scavi archeologici dai tempi non preventivamente calcolabili. Il Progetto esecutivo regola e facilita i passi da compiere per eseguire gli scavi e le opere civili ad essi correlate: la sua efficacia, dimostrata nei cantieri della tratta T4 della Linea C in costruzione a Roma, ne ha fatto estendere l’applicazione alle tratte T3 e T2, di prossima realizzazione.
SCHEDA TECNICA
Per la prima volta gli scavi archeologici in ambito urbano sono stati oggetto di Progettazione esecutiva, riducendo al minimo il fattore di rischio legato allo slittamento dei tempi connessi alla costruzione di opere pubbliche nel sottosuolo delle città storiche. Tale risultato è stato raggiunto grazie a estese indagini preventive: progettare lo scavo archeologico rappresenta il passo successivo alla prassi dell’archeologia preventiva che, introdotta nella normativa urbanistica di Roma sin dal 1979, è stata estesa a tutto il territorio nazionale con il testo unico sui lavori pubblici.
DALLE INDAGINI PREVENTIVE AL PROGETTO ESECUTIVO DELLO SCAVO
L’analisi del sottosuolo inizia con saggi localizzati e serrate campagne di carotaggi condotti fino a oltre 2 metri sotto l’affioramento del terreno cosiddetto vergine. Per ogni periodo storico si arriva a valutare, prima di iniziare le opere, lo spessore medio degli interri, la quantità delle terre e delle strutture, infine i volumi da rimuovere. A questo punto per ogni contesto archeologico individuato si prevedono fasi e modalità di scavo, fino a precisare la quantità di archeologi e operai e il tipo di mezzi necessari nel cantiere per ciascuna modalità di scavo. Su tale base diventa quantificabile il tempo necessario all’esecuzione dello scavo archeologico. Ma il Progetto esecutivo dello scavo fornisce informazioni indispensabili anche per il lavoro degli ingegneri incaricati della progettazione di stazioni e pozzi di areazione.
Il Progetto esecutivo regola, inoltre, una particolare fase durante la quale il cantiere ospita attività apparentemente inconciliabili, quella della costruzione edile e quella della ricerca archeologica. Gli attori del cantiere seguono un programma dettato dagli elementi di conoscenza emersi dai sondaggi e dai carotaggi: un programma concordato (ma, naturalmente, suscettibile di variazioni) oggetto di continuo monitoraggio da parte delle Direzioni Lavori.
GEOMATICA, RILIEVI ESEGUIBILI IN POCHE ORE
All’ottimizzazione dei tempi ha contribuito in modo particolare il ricorso a un metodo innovativo per il rilievo dei contesti archeologici. Al disegno tradizionale di piante e prospetti dello scavo si sostituisce il lavoro di una squadra archeo-geomatica che inquadra e scatta immagini con apparecchi georeferenziati. Memorizzate forme, posizioni e colori è possibile ottenere fedeli riproduzioni geometricamente corrette nelle tre dimensioni. La qualità delle immagini è tale da permettere un’accurata conoscenza delle caratteristiche qualitative degli oggetti documentati come, ad esempio, gli elementi di degrado o lo stato di conservazione dei materiali rinvenuti.
Il metodo elaborato dall’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni Culturali del Dipartimento Patrimonio Culturale del CNR: dapprima sperimentato dall’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nello scavo
delle pendici orientali del Palatino e dalla Soprintendenza di Stato nel cantiere della stazione Lodi Nord, è stato definitivamente adottato nel cantiere della stazione San Giovanni. Confluito nelle attività di scavo per la Tratta T4, sarà esteso alla progettazione delle Tratte T3 e T2, che interesseranno il centro storico di Roma.
IL VOLUME
Il volume, curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, ed edito da Electa (E.65,00), è destinato alle professionalità che operano nel campo dei lavori pubblici e illustra nel dettaglio le fasi di studio e organizzazione che rendono possibile l’elaborazione di un Progetto esecutivo di scavo archeologico.
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Segretariato Generale
Cristiano Brughitta (+39)06.6723.2163 ~ (+39)338.8878816 ufficiostampa@sg.beniculturali.it
Ufficio stampa Electa per la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma
Gabriella Gatto tel. +39 06 47 497 462 press.electamusei@mondadori.it
pannello 2 - IL CANTIERE
pannello 3 - LA DOCUMENTAZIONE
pannello 4 - LA RICOSTRUZIONE DEL PAESAGGIO
Alla Conferenza Stampa, prenderanno parte il Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roberto Cecchi, il Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici, Andrea Carandini, il Direttore Generale per le Antichità, Luigi Malnati, il Soprintendente Speciale per l’area archeologica di Roma, Anna Maria Moretti, il Presidente di Roma Metropolitane, Giovanni Ascarelli, l’Amministratore Delegato della Metro C S.p.a., Filippo Stinellis e la Professoressa dell’Università “La Sapienza” di Roma, Clementina Panella.
Roma, 21 Ottobre 2011
MiBAC - Ufficio Stampa del Sottosegretario Francesco Giro
Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma
06 67232750
I RISULTATI DEL PROGETTO ESECUTIVO DELLO SCAVO ARCHEOLOGICO
PROGRAMMATI E RISPETTATI I TEMPI DELLE INDAGINI ARCHEOLOGICHE PER LE OPERE DELLA NUOVA METROPOLITANA DI ROMA
Elaborato e sperimentato per la prima volta nei cantieri della Linea C della Metropolitana di Roma, il Progetto esecutivo di scavo archeologico ha consentito di garantire la tutela di reperti e strutture antiche e di programmare lo scavo archeologico valutandone con precisione i tempi prima dell’avvio delle opere.
L’affidabilità del Progetto esecutivo di scavo archeologico è misurabile osservando il consuntivo dei lavori compiuti nelle stazioni di via La Spezia:
- Stazione di Lodi Nord: 127 giorni di scavo programmati - 127 giorni effettivi di scavo
- Stazione di San Giovanni-Corpo 3: 172 giorni di scavo programmati, 140 giorni effettivi di scavo.
Dati incontrovertibili, che confermano come i tempi certi derivino da un capillare lavoro progettuale, senza il quale si rischia il fallimento degli obiettivi cruciali di ogni opera pubblica. I tempi programmati e rispettati grazie al Progetto esecutivo di scavo archeologico dimostrano che si possono contenere quei livelli d’incertezza che, specie nei centri urbani, caratterizzano le infrastrutture. Occorre riservare adeguate risorse alla ricerca archeologica, affinché la progettazione dello scavo e quella delle opere civili precedano i processi edilizi.
L’obiettivo della prevedibilità dei tempi dei sondaggi archeologici è stato raggiunto grazie ad uno sforzo di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione della terza metropolitana di Roma quali la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici, il Commissario delegato Roberto Cecchi, in collaborazione con Roma Metropolitane -società appaltante per conto del Comune di Roma- e il contraente generale Metro C; si è data voce a competenze e professionalità – archeologi, architetti, ingegneri – che hanno saputo fondere le conoscenze e organizzare progetto e cantiere in funzione sia degli obiettivi fissati dall’articolo 9 della Costituzione, sia delle esigenze di ordinato sviluppo avvertite da cittadini e imprese.
Il Progetto esecutivo discende dall’archeologia preventiva, vale a dire da quella complessa attività di studio ed esplorazione del territorio che precede ogni intervento di scavo estensivo connesso alla realizzazione di un’opera pubblica. Così programmate, le attività archeologiche possono comportare maggiori oneri progettuali: che vengono tuttavia ampiamente compensati da risparmi in fase di esecuzione delle opere. Più consistente l’investimento nella fase di analisi preventiva, maggiore sarà il livello di attendibilità del progetto dello scavo e, di conseguenza, minori i rischi di slittamento dei tempi.
In sintesi: il Progetto esecutivo dello scavo archeologico, basato su analisi e dati derivanti dall’archeologia preventiva, deve rientrare nella fase di progettazione delle opere pubbliche, permettendo di superare definitivamente il concetto di scavi archeologici dai tempi non preventivamente calcolabili. Il Progetto esecutivo regola e facilita i passi da compiere per eseguire gli scavi e le opere civili ad essi correlate: la sua efficacia, dimostrata nei cantieri della tratta T4 della Linea C in costruzione a Roma, ne ha fatto estendere l’applicazione alle tratte T3 e T2, di prossima realizzazione.
SCHEDA TECNICA
Per la prima volta gli scavi archeologici in ambito urbano sono stati oggetto di Progettazione esecutiva, riducendo al minimo il fattore di rischio legato allo slittamento dei tempi connessi alla costruzione di opere pubbliche nel sottosuolo delle città storiche. Tale risultato è stato raggiunto grazie a estese indagini preventive: progettare lo scavo archeologico rappresenta il passo successivo alla prassi dell’archeologia preventiva che, introdotta nella normativa urbanistica di Roma sin dal 1979, è stata estesa a tutto il territorio nazionale con il testo unico sui lavori pubblici.
DALLE INDAGINI PREVENTIVE AL PROGETTO ESECUTIVO DELLO SCAVO
L’analisi del sottosuolo inizia con saggi localizzati e serrate campagne di carotaggi condotti fino a oltre 2 metri sotto l’affioramento del terreno cosiddetto vergine. Per ogni periodo storico si arriva a valutare, prima di iniziare le opere, lo spessore medio degli interri, la quantità delle terre e delle strutture, infine i volumi da rimuovere. A questo punto per ogni contesto archeologico individuato si prevedono fasi e modalità di scavo, fino a precisare la quantità di archeologi e operai e il tipo di mezzi necessari nel cantiere per ciascuna modalità di scavo. Su tale base diventa quantificabile il tempo necessario all’esecuzione dello scavo archeologico. Ma il Progetto esecutivo dello scavo fornisce informazioni indispensabili anche per il lavoro degli ingegneri incaricati della progettazione di stazioni e pozzi di areazione.
Il Progetto esecutivo regola, inoltre, una particolare fase durante la quale il cantiere ospita attività apparentemente inconciliabili, quella della costruzione edile e quella della ricerca archeologica. Gli attori del cantiere seguono un programma dettato dagli elementi di conoscenza emersi dai sondaggi e dai carotaggi: un programma concordato (ma, naturalmente, suscettibile di variazioni) oggetto di continuo monitoraggio da parte delle Direzioni Lavori.
GEOMATICA, RILIEVI ESEGUIBILI IN POCHE ORE
All’ottimizzazione dei tempi ha contribuito in modo particolare il ricorso a un metodo innovativo per il rilievo dei contesti archeologici. Al disegno tradizionale di piante e prospetti dello scavo si sostituisce il lavoro di una squadra archeo-geomatica che inquadra e scatta immagini con apparecchi georeferenziati. Memorizzate forme, posizioni e colori è possibile ottenere fedeli riproduzioni geometricamente corrette nelle tre dimensioni. La qualità delle immagini è tale da permettere un’accurata conoscenza delle caratteristiche qualitative degli oggetti documentati come, ad esempio, gli elementi di degrado o lo stato di conservazione dei materiali rinvenuti.
Il metodo elaborato dall’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni Culturali del Dipartimento Patrimonio Culturale del CNR: dapprima sperimentato dall’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nello scavo
delle pendici orientali del Palatino e dalla Soprintendenza di Stato nel cantiere della stazione Lodi Nord, è stato definitivamente adottato nel cantiere della stazione San Giovanni. Confluito nelle attività di scavo per la Tratta T4, sarà esteso alla progettazione delle Tratte T3 e T2, che interesseranno il centro storico di Roma.
IL VOLUME
Il volume, curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, ed edito da Electa (E.65,00), è destinato alle professionalità che operano nel campo dei lavori pubblici e illustra nel dettaglio le fasi di studio e organizzazione che rendono possibile l’elaborazione di un Progetto esecutivo di scavo archeologico.
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Segretariato Generale
Cristiano Brughitta (+39)06.6723.2163 ~ (+39)338.8878816 ufficiostampa@sg.beniculturali.it
Ufficio stampa Electa per la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma
Gabriella Gatto tel. +39 06 47 497 462 press.electamusei@mondadori.it
Tabelle illustrative in alta risoluzione
pannello 1 - DALL'ARCHEOLOGIA PREVENTIVA AL PROGETTO DEL CANTIERE ARCHEOLOGICO pannello 2 - IL CANTIERE
pannello 3 - LA DOCUMENTAZIONE
pannello 4 - LA RICOSTRUZIONE DEL PAESAGGIO
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:29:53 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:29:53