
Rigenerazione dei borghi tra patrimonio culturale ed economia circolare. Il piano attuativo di Campi Alto di Norcia.

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Descrizione
In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio 2021, l'Ing. Maurizio Rotondi, Responsabile dell'Area Tecnica LL.PP, Ambiente e Ricostruzione OO. PP. del Comune di Norcia e l'Arch. Giovanni Cafiero, propongono un breve video dal titolo "Rigenerazione dei borghi tra patrimonio culturale ed economia circolare. Il piano attuativo di Campi Alto di Norcia".
Il PIANO PARTICOLAREGGIATO PER LA FRAZIONE DI CAMPI ALTO ha a oggetto la disciplina urbanistico-edilizia degli edifici e spazi aperti all’interno dell’area identificata dal Commissario di Governo per la Ricostruzione e dall’Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione Umbria con Ordinanza n.25 del 24.05.2017 riguardante la Perimetrazione dei centri e nuclei di particolare interesse colpiti dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24.08.2016 e la definizione delle strategie per la rigenerazione sociale ed economica del Borgo. Campi Alto prima del sisma del 2016 : volumetria complessiva 63.000 mc, di cui circa 12.000 mc destinati a edifici speciali (chiese e Rifugio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini). Dopo il sisma del 2016 l’intera frazione è stata classificata come zona rossa e interdetta all’accesso. I crolli hanno interessato una volumetria stimata in circa 13.500 mc, pari circa al 21% di cui circa 3.000 mc relativi a edifici speciali. Il Piano individua 36 Unità Minime di Intervento (UMI), di cui 7 risultano totalmente crollate. Si prevedono, oltre le attività di ricostruzione, progetti di rigenerazione del tessuto sociale ed economico e il restauro paesaggistico e morfologico attraverso progetti speciali come il Progetto Mura (in parte crollate in epoca storica e in parte danneggiate nel 2016) e il progetto paesaggistico “Città Campagna” che coinvolge gli spazi aperti e verdi presenti all’interno delle mura e il paesaggio agricolo intorno alle mura. Il Piano Particolareggiato di Campi Alto promuove il concetto di “conservazione integrata” (Dichiarazione di Amsterdam, 1975) e di miglioramento energetico del patrimonio storico in coerenza con le “Linee di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale” (MIBACT 2015). La conservazione integrata valorizza le tradizioni costruttive e le tecniche e principi di uso responsabile delle risorse non rinnovabili che costituiscono patrimonio culturale locale applicandole sia agli interventi di manutenzione e restauro, sia ai casi di ristrutturazione, demolizione e ricostruzione o nuova costruzione. Nel contesto dell’impegno per la definizione del PNRR, il Piano Nazionale di Recupero e Resilienza, cui ci si riferisce anche come Next generation Italia è importante sottolineare la centralità del paesaggio, inteso come risultante dell’interazione tra uomo e ambiente, cioè in definitiva come sinonimo dell’insieme territorio e comunità e della cultura che l’uomo stesso ha generato nel rapporto con il territorio e di cui i Beni Culturali sono testimonianza e insegnamento vivo, prezioso e irrinunciabile. Senza una prospettiva di ancoraggio al paesaggio e ai beni culturali, la transizione ecologica sarà un fallimento come progetto umanistico, cioè come progetto di una società in grado di rinnovarsi e durare a lungo in un contesto di progresso civile e non di mera sopravvivenza biologica, peraltro messa a rischio dalle prospettive più fosche derivate dalle proiezioni sui cambiamenti climatici (surriscaldamento del pianeta, incendi, eventi estremi, innalzamento dei mari, etc). Ci è di insegnamento per l’oggi il progetto umanistico noto come Regola di San Benedetto, patrimonio immateriale che nasce proprio dal rapporto uomo e territorio nel contesto delle devastazioni territoriali seguite al crollo dell’Impero romano e che nasce proprio come risposta resiliente a una condizione di difficoltà estrema che metteva a repentaglio la sopravvivenza stessa e il vivere civile.
IL PIANO DI CAMPI ABBRACCIA LA DIMENSIONE EUROPEA DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA IN UN SOLCO DI CONTINUITA’ DELLA CULTURA DEL PAESAGGIO IN CUI L’ITALIA E’ STATA ED E’ CON LA CONVENZIONE DI FIRENZE PUNTO DI RIFERIMENTO.
DA SAN BENEDETTO ALL’EUROPA E DALL’EUROPA A NORCIA E CAMPI ALTO IN NOME DEL PAESAGGIO E DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA VERSO UN ECONOMIA CIRCOLARE BASATA SULLA SOSTENIBILITA AMBIENTALE ED ECONOMICA, MA ANCHE SOCIALE E CULTURALE.
Arch. Giovanni Cafiero
Il video verrà pubblicato il 15 marzo,
dalle 15:00, e sarà poi sempre disponibile sia sul nostro canale youtube SABAP-UMBRIA, sia
sul nostro sito e sulla nostra pagina facebook @SoprUmbria. ECCO IL
LINK: https://youtu.be/gEXic-8YgeA
Posizione
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria
Piazzetta della Sinagoga - 06123 Perugia (PG)
Contatti
- Tel
- 07557411
- sabap-umb@beniculturali.it
- Website
- www.sabap-umbria.beniculturali.it
Elvira Cajano
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