#iorestoacasa ma scopro la transenna con scena di costruzione dell’Anfiteatro, esposta nel Museo dei Gladiatori

La transenna con scena di costruzione dell’Anfiteatro, esposta nel Museo dei Gladiatori. Fine I-inizi del II sec. d.C. In primo piano appaiono un carro con lungo timone e le figure, sproporzionate rispetto al resto della raffigurazione, di due operai vestiti di corta tunica: l’operaio, visibile tra il secondo e il terzo piano dell’edificio, si accinge a sollevare una pietra con puleggia, mentre l’altro, stante su un pilastro, è intento a sistemare nella giusta posizione un blocco. Dietro il carro è visibile un porticato con colonne di ordine corinzio costituito da due avancorpi, uno avanzato sull’altro. Tra le colonne è raffigurato, in secondo piano e con rilievo appena accennato, un pilastro con base modanata, molto probabilmente pertinente alla parete di fondo del porticato. Sulle colonne, a fusto liscio, poggianti su basi sagomate e coronate da capitelli corinzi resi in modo sommario, si imposta un architrave con tratti incisi che riproducono forse una iscrizione monumentale. L’architrave è sormontato da una cornice modanata, al disopra del quale è visibile il primo piano dell’edificio, di cui rimangono quattro fornici inquadrati da semicolonne tuscaniche con base e capitello restituiti in modo particolareggiato; con una certa minuziosità sono resi anche tutti gli altri elementi dell’edificio. Sull’ultimo frammento è raffigurato il coronamento dell’anfiteatro: si intravede un capitello dorico sommariamente reso, la relativa cornice del terzo ordine e l’attico del quarto ordine, culminante in una cornice modanata; la parete a cortina muraria continua, presenta, a distanze regolari, due finestre rettangolari delimitate da cornici con griglie di chiusura a reticolato che davano luce al deambulatorio superiore. Sotto ogni finestra sono raffigurati elementi circolari concentrici, identificabili molto probabilmente come clipei in base a raffronti con la decorazione del Colosseo; alla sommità una cornice aggettante e i pali di sostegno del #velarium. Escludendo la pertinenza del soggetto al mito, si può ragionevolmente immaginare che sul rilievo sia rappresentata la costruzione dello stesso Anfiteatro campano. Il rilievo costituisce una importante testimonianza per la conoscenza dell’architettura dell’edificio: questo, infatti, come l’anfiteatro flavio, constava di quattro ordini sovrapposti ed era dotato, nell’ordine inferiore, di un ingresso colonnato, posto probabilmente in corrispondenza delle entrate principali. Iorestoacasa museitaliani MiBACT #DirezioneRegionaleMuseiCampania ANDRA’ TUTTO BENE