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Descrizione
In occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia del 17 maggio 2020, l’Archivio Centrale dello Stato ricorda la figura di Luciano Massimo Consoli (Roma, 12 dicembre 1945-Velletri, 4 novembre 2007), uno dei fondatori del movimento omosessuale in Italia.
Scrittore, giornalista, saggista e traduttore, impegnato fin da ragazzo nell'attività politica, mantiene stabilmente contatti con associazioni e organizzazioni gay di altri paesi e ciò lo porta a vivere per lunghi periodi all'estero, soprattutto in Olanda, dove nel 1969 firma la Carta di Amsterdam per i diritti omosessuali, e negli Stati Uniti dove si trova il 3 luglio 1981, quando sul New York Times si parla di un "raro cancro osservato in quarantuno omosessuali". Si tratta delle prime informazioni sull'AIDS.
E' stato presidente dell'Istituto Italiano di Storia Sociale, Segretario Nazionale del CIDAMS (Centro italiano per la documentazione delle attività delle minoranze sociali), direttore del premio internazionale Triangolo Rosa - Pier Paolo Pasolini, direttore del TIPCCO (Tribunale internazionale per i crimini contro l'omosessualità), direttore del periodico “Roma Gay News”, collaboratore del quotidiano “Paese Sera”.
“L'archivio Massimo Consoli nasce alla fine degli anni cinquanta come raccolta ordinata di libri, a cui successivamente si aggiungono articoli di giornale, corrispondenza, volantini, opuscoli, riviste, materiale informativo sull'omosessualità e sull'AIDS, fotografie, manifesti, cartoline, spillette, magliette stampate e altri gadgets. Secondo Massimo Consoli l'archivio doveva avere la funzione di "raccogliere, conservare e far conoscere quelle voci isolate che hanno urlato il loro diritto all'esistenza e alla libertà, e far conoscere il fiorire (nel passato) e il rifiorire (oggi) della nostra cultura" e nelle sue primitive intenzioni doveva "essere disponibile a tutti: studiosi, intellettuali, giornalisti, ricercatori, studenti medi e universitari, madri di famiglia per comprendere meglio i propri figli, individui alla ricerca delle proprie radici e semplici curiosi"” (dall’inventario a cura di Anna De Pascale e Anna Maria De Rossi, consultabile in sala di studio).
Successivamente alla dichiarazione di notevole interesse storico da parte della Soprintendenza archivistica per il Lazio, l’archivio Massimo Consoli (1960-2005, 338 bb.) è entrato a far parte del patrimonio documentale dell'Archivio Centrale dello Stato.
Considerate le specifiche caratteristiche di riservatezza della documentazione conservata, la consultazione prima dei termini previsti dalla legge (70 anni) è possibile previa autorizzazione del Ministero dell’Interno. La richiesta va compilata indicando il progetto di ricerca e le serie archivistiche che si intendono consultare, e indirizzata al Sovrintendente dell’Archivio Centrale dello Stato.
L'Archivio Centrale dello Stato conserva più di 250 archivi di personalità della politica, della cultura, dell'architettura e dell'arte.
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In foto:
1. Massimo Consoli nella redazione del «New York Native», New York, 1981 (ACS, Archivio Massimo Consoli)
2. Massimo Consoli al World Pride Roma, 8 luglio 2000 (ACS, Archivio Massimo Consoli)
#acs #massimoconsoli
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-06-22 12:38:47 / Ultimo aggiornamento 2020-06-22 12:38:47
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