Gli orti e le braide della città murata: un paesaggio dimenticato

L’Archivio di Stato di Udine partecipa alla Giornata nazionale del paesaggio 2021 promossa dal Ministero della cultura con questa rassegna documentaria online dedicata alle trasformazioni urbanistiche e paesaggistiche avvenute a Udine tra Ottocento e Novecento.

Gli antichi documenti parlano di un ambiente urbano ricco di spazi vuoti, di tenute agricole a ridosso delle mura, di piccoli appezzamenti orticoli inseriti tra le casette dei borghi, di ampi frutteti, vigneti e prati nelle residenze signorili e nei conventi, al cui interno l’area affidata all’ortolano costituiva un prezioso tassello produttivo.

La braida Arcoloniani, la braida Torriani, gli orti di San Pietro martire, gli orti dei Cappuccini di Santa Giustina, la braida dei Serviti delle Grazie, la braida delle Dimesse e la braida Bassi subiscono in modo particolare gli effetti dei piani regolatori che, tra il XIX e il XX secolo, iniziano ad occupare gli spazi vuoti, a tracciare nuove strade, a creare poli di edilizia pubblica e privata al posto delle antiche mura e dei fossati e delle aree coltivate.

Nasce la città del Novecento: la gran parte del verde sparisce assieme a quella funzione speciale di risorsa alimentare che gli appezzamenti agro-orticoli avevano svolto nei secoli.