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#dantedì all'Abbazia di Pomposa
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a partire dalle ore 12
Descrizione
Grazie all'iniziativa #dantedì la Direzione Musei dell'Emilia Romagna e l'Abbazia di Pomposa hanno deciso di far conoscere al pubblico, tramite i loro social, alcuni aspetti poco conosciuti legati alla vita di Dante Alighieri.
Ma cosa c'entra Dante con la nostra splendida Abbazia?
Forse non tutti sanno
che Dante Alighieri soggiornò a Pomposa durante i suoi viaggi tra
Ravenna, Venezia e Verona, incaricato delle ambascerie dai signori Da
Polenta ravennati. Qui ebbe modo di ammirare gli affreschi
del giudizio universale e i mosaici pavimentali, forse ispiratori delle
forti immagini letterarie della sua Commedia.
Proprio qui a Pomposa,
di ritorno dal suo ultimo viaggio a Venezia, venti giorni prima della
morte a Ravenna, lasciò -si dice- gli ultimi tredici canti del Paradiso,
ultimo libro della sua Commedia, recuperati
poi misteriosamente un anno dopo dal figlio Jacopo, pure lui poeta.
Nel XXI canto del
Paradiso Dante fa riferimento proprio al monastero di Pomposa quando fa
dire al monaco camaldolese San Pier Damiani, che qui visse tre anni
durante l'abbaziato di Guido degli Strambiati:
in quel loco fu' io Pietro Damiano,
e Pietro peccator fu' ne la casa
di Nostra Donna in sul lito adriano.
e Pietro peccator fu' ne la casa
di Nostra Donna in sul lito adriano.
E cita forse in un
altro passo, questa volta nel V Canto del Purgatorio, anche il nostro
campanile, in riferimento alle numerose e non sempre felici
vicissitudini che visse nel corso dei secoli il monastero,
a causa anche delle invidie e delle malevolenze di altre istituzioni,
religiose e civili.
Parla della torre campanaria pomposiana, quando fa dire a Virgilio:
Parla della torre campanaria pomposiana, quando fa dire a Virgilio:
vien dietro a me, e lascia dir le genti,
sta come torre ferma, che non crolla
giammai per soffiar de' venti.
sta come torre ferma, che non crolla
giammai per soffiar de' venti.
La torre pomposiana,
dopo quasi 960 anni dalla costruzione e dopo oltre 700 anni dalla parole
profetiche di Dante, è fortunatamente ancora lì a testimoniare che la
grande fede nel trascendente che alberga nel
cuore degli uomini è capace di produrre cose meravigliose e in grado di
superare qualsiasi avversità.
© 2013. Daniele Rossi
(Testo della prolusione storica alla conferenza del Dott. Gabriele
Chiesa tenuta Lunedi 29 aprile 2013 presso la Sala delle Stilate della
Abbazia di Pomposa)
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 18:03:28 / Ultimo aggiornamento 2020-04-14 18:03:28
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