Adele Zara. giusta tra le Nazioni
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10 gennaio 2022 ore 16.00
Adele Zara, giusta tra le Nazioni
Commemorazione di una donna coraggiosa e della storia della salvezza di una famiglia ebrea
Lunedì 10 gennaio 2022, Venezia Sala Montefiore della Comunità Ebraica ore 16.00.
Il Segretariato regionale del Ministero della Cultura partecipa al Giorno della Memoria 2022 nell'ambito del programma generale promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Venezia. L’apporto del Segretariato è quello di contribuire alla commemorazione di Adele Zara, donna dall’aspetto minuto, ma grande nello spirito, vissuta a Oriago di Mira durante la Seconda Guerra Mondiale. Adele, morta nel 1969, fu insignita del titolo di “Giusta tra le nazioni” nel 1996 per aver nascosto, ospitato e salvato dai rastrellamenti la famiglia triestina ebraica dei Levi.
La commemorazione del 10 gennaio 2022 prende spunto dal libro omonimo edito da Cleup nel 2014 e scritto da due ex-sindaci di Mira, Pompeo Volpe, professore all’Università di Padova, e da Michele Carpinetti oggi impegnato in attività sindacali a livello nazionale. Durante l’incontro verrà proiettato il DVD contenuto nel libro che raccoglie le testimonianze e le immagini di Fulvia Levi, la bambina salvata da Adele Zara, e di membri e discendenti della sua famiglia triestina.
L’obiettivo prettamente storico e documentario della commemorazione del 10 gennaio 2022 organizzato dal Segretariato regionale per il Veneto è quello di dare maggior risalto alla meritata conoscenza pubblica della figura di una donna coraggiosa, ma ancora poco nota al di fuori del suo territorio. Il suo Comune di appartenenza, Mira, le ha dedicato una scuola e una casa di riposo.
Adele Zara ospitò la allora tredicenne Fulvia Levi, unitamente ai suoi genitori Carlo e Elisa fuggiti da Trieste alla fine dell’estate del 1943. Adele lo fece senza mai dubitare di agire nel giusto e per la difesa della vita. A Oriago oltre il canale Brenta in Riviera San Pietro esiste ancora la grande casa nel cui sottotetto la famiglia Levi visse per 2 anni, nutrita, protetta e salvata da quella piccola donna che girava in bicicletta, fumando il sigaro e che era diventata il braccio destro del medico condotto del paese, votata alla solidarietà e all’aiuto disinteressato, come testimoniano ancora i discendenti degli abitanti di Oriago che la conobbero.
Paolo Navarro Dina in qualità di vicepresidente della Comunità ebraica di Venezia che ospita l’incontro mette a disposizione la Sala Montefiore all’interno del Ghetto veneziano, istituzione sorta nel 1516 sull’isola del “geto” per ospitare le centinaia di famiglie ebree originarie da tutta l’Europa e giunte a Venezia nel corso dei secoli. Da allora sorsero le sinagoghe o “scole” edificate tra il ‘500 e il ‘600 che con i loro nomi rimandano alla provenienza variegata degli Ebrei giunti a Venezia: tra queste la Scola tedesca che ospita anche il Museo, la Scola italiana, la Levantina, la Ponentina. In breve tempo il Ghetto veneziano fiorì nella cultura cosmopolita e trasversale grazie all’Università degli ebrei composta da quasi 5 mila persone, e grazie alla costituzione di un teatro, un’accademia di musica, di cenacoli e salotti letterari. La Comunità ebraica di Venezia conta attualmente circa 500 persone e organizza annualmente una giornata internazionale di studi sull’ebraismo con riferimenti alla storia e alla cultura veneta oltreché convegni, incontri, mostre, seminari. Oltre alle funzioni di culto, vengono assicurate lezioni per i bambini e adulti: dallo studio dei testi sacri e del Talmud, a corsi di ebraico moderno. Esistono un asilo, una casa di riposo, una foresteria, la Kosher House Giardino dei Melograni, un panettiere, e la Biblioteca-archivio Renato Maestro.
Partecipano alla tavola rotonda oltre a Paolo Navarro Dina, anche la pronipote di Adele Zara, Lucia De Lorenzo Poz, che negli anni ha raccolto fotografie, testimonianze, oggetti e documenti appartenuti alla bisnonna e che sono confluiti nel libro edito nel 2014, conferendogli il valore affettivo e documentale che emergerà anche durante l’incontro. Luisella Schreiber Segrè, nipote di Fulvia Levi e autrice del libro Un paio di calzoncini color verde-La storia di Fulvia Levi, una tredicenne in fuga dal nazifascismo basato sul diario personale della zia scritto negli anni di Oriago. Michele Carpinetti che commenterà il video allegato al libro del 2014 e dialogherà con Luisella Schreiber Segrè e con Lucia De Lorenzo Poz, dirette discendenti delle protagoniste di questa storia di umanità e salvezza. Maria Teresa Sega ricercatrice di IVESER che interverrà con un contributo basato sui suoi studi dei ricordi veneziani di Fulvia adolescente e in generale dei testimoni bambini durante la guerra. Marco Borghi Presidente della Municipalità di Venezia, Murano, Burano e storico di IVESER che dialogherà con il prof. Pompeo Volpe sul significato della trasmissione della memoria, dei pericoli dell’oblio storico sulla società contemporanea e sul senso della salvazione di vite umane.
Modera l’intero incontro il giornalista Paolo Coltro.
Saranno presenti alla commemorazione il sindaco di Mira Marco Dori, la preside dell’I.C. Adele Zara di Mira Angelina Zampi, il presidente della casa di riposo Adele Zara di Mira Paolo Dalla Bella.
Verranno proiettate immagini storiche messe a disposizione dai relatori.