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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-11595 del dep Federico D’Incà. Situazione dell’Archivio di Stato di Belluno e documentazione inerente l’Archivio della memoria degli atti processuali del Vajont.
Testo del comunicato
Si riscontra l’interrogazione parlamentare n. 4-11595, nella quale l’Onorevole interrogante, premesso che l’Archivio di Stato di Belluno rischia la chiusura per carenza di organico e che in esso sono attualmente custoditi i documenti processuali del Vajont, chiede quali iniziative il Ministero intenda intraprendere per evitare la chiusura dell’Archivio e prevedere che l’”Archivio della memoria” del Vajont vi abbia sede stabile. A tale proposito si rappresenta quanto segue, sulla scorta degli atti della Direzione Generale degli Archivi del Ministero, nonché delle informazioni trasmesse dall'Archivio di Stato di Belluno. I documenti in argomento, versati secondo le norme vigenti presso l'Archivio di Stato dell'Aquila presso cui sono stati ordinati e inventariati, a seguito del terremoto del 2009 sono stati trasferiti presso l'Archivio di Stato di Belluno in base ad una convenzione stipulata tra il Mibact e il Comune di Longarone con finalità di studio e valorizzazione. L'accordo prevedeva la redazione di un inventario analitico, la realizzazione di regesti dei documenti di particolare interesse, la digitalizzazione delle carte al fine della fruizione on line e la creazione di copie di sicurezza. Tali interventi sono stati completati e le carte si trovano attualmente presso l'Istituto, al fine di garantirne l'ottimale fruizione e conservazione. Successivamente, su iniziativa della Fondazione Vajont e dell'Associazione Tina Merlin di Belluno è stata avviata, con l'accordo del Comune di Longarone, dell'Archivio di Stato de L'Aquila, della Direzione Generale Archivi e dell'Archivio di Stato di Belluno, la procedura per la presentazione della candidatura necessaria ad iscrivere l'archivio processuale del Vajont nel Registro della Memoria dell'UNESCO. A tale proposito, nello scorso mese di gennaio si è svolta presso l'Archivio di Stato di Belluno una riunione cui hanno partecipato i rappresentanti di tutti i soggetti istituzionali sopra citati, i quali hanno predisposto una bozza di accordo per la costituzione del gruppo promotore della candidatura. Attualmente è in corso di redazione il testo da proporre alla Commissione Italiana UNESCO e successivamente alla Commissione di Parigi. Resta ancora da realizzare la pubblicazione on line dei documenti su un Portale tematico dedicato all'interno del SAN, Sistema Archivistico Nazionale, che consentirà di estendere la consultazione ad un maggior numero di studiosi. In relazione alla prospettata carenza di personale, si fa presente che l'articolo 1, comma 328, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, autorizza l'assunzione a tempo indeterminato presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di 500 funzionari da inquadrare nella III area del personale non dirigenziale, posizione economica F1, tra gli altri, nel profilo professionale di archivista. In tale ambito si potrà sopperire alle criticità prospettate attraverso la prevista procedura di reclutamento di funzionari archivisti, da assegnare anche all'Archivio di Stato di Belluno. Si segnala al riguardo che la nuova tabella organica del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, allegata al DM 6 agosto 2015 di approvazione delle dotazioni organiche per tutti gli uffici dell'Amministrazione centrale periferica, prevede per l'Archivio di Stato di Belluno 12 unità di personale tra cui 3 funzionari archivisti. Quanto sopra conferma che l'Istituto continuerà ad avere la sua sede a Belluno e che non è mai stato ipotizzato alcun trasferimento.
Documentazione:
D_Inca 26 febbraio 2016
(documento in formato pdf, peso 90 Kb, data ultimo aggiornamento: 22 aprile 2016)