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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-03547 del sen. Giuseppe Lumia. Esclusione dall'elenco dei teatri nazionali dei teatri stabili di Palermo, Catania e Genova.
Testo del comunicato
Si riscontra l’atto di sindacato ispettivo n. 4-03547, con il quale l’interrogante, con riferimento all’esclusione dell’associazione Teatro Biondo Stabile di Palermo, dell’Ente Teatro di Sicilia – Stabile della Città di Catania e del teatro Stabile di Genova dall’elenco dei teatri nazionali per il triennio 2015-2017, chiede se il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo ritenga opportuno sollecitare la Commissione consultiva della prosa affinché rivaluti le istanze dei teatri esclusi. Il decreto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo del 1° luglio 2014, recante “Nuovi criteri per l’erogazione e modalità per la liquidazione e l’anticipazione di contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo, di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163”, ha introdotto le categorie dei “teatri nazionali” e dei “teatri di rilevante interesse culturale”, definendo, all’articolo 10 del decreto ministeriale citato per la prima categoria e all’articolo 11 per la seconda, le caratteristiche che devono essere possedute dagli organismi teatrali per essere annoverati nell’una o nell’altra categoria. Per essere ammessi a fruire dei contributi a valere sul Fondo unico per lo spettacolo dal vivo, per il triennio 2015-2017, destinati al settore dei teatri nazionali, gli enti teatrali sopra richiamati, entro i termini stabiliti, hanno presentato istanza corredata della documentazione indicata nell’articolo 3 del decreto ministeriale citato. Per il settore dei teatri nazionali sono state presentate domande da dieci organismi. La Commissione Consultiva per il Teatro, nella riunione del 24 febbraio scorso, ha esaminato i progetti artistici allegati alle domande di ammissione al contributo, esprimendo parere favorevole all’inserimento di sette organismi nel settore dei teatri nazionali, mentre per i tre organismi sopra citati ha espresso parere favorevole all’inserimento e, dunque, al trasferimento d’ufficio, nel settore dei teatri di rilevante interesse culturale. In particolare, la Commissione ha ritenuto i progetti artistici dei sopra elencati organismi, più rispondenti e coerenti colle previsioni normative di cui all’articolo 11 (che, come noto, fa riferimento a numerosi parametri di valutazione, relativi fra l’altro alle dimensioni e ai caratteri dell’attività), senza voler operare alcuna discriminazione sul piano del prestigio delle suddette istituzioni. Inoltre, la diversa qualificazione per i tre organismi in questione non risulta di per sé penalizzante quanto all’ammontare del contributo che sarà assegnato a valere sul Fondo unico per lo spettacolo, dal momento che l’ammontare stesso sarà determinato considerando tre insiemi di fattori: quelli della dimensione quantitativa, della qualità indicizzata e della qualità, in una comparazione fra i soggetti appartenenti allo stesso settore. Così verrà elaborato un punteggio totale che è la somma di punteggi attribuiti da “sistema” sulla base dei dati forniti di attività, cui si aggiunge il punteggio espressione della valutazione qualitativa di competenza della Commissione. L’importo dei singoli contributi, infine, non è stato ancora determinato in quanto il decreto del direttore generale dello spettacolo che stabilisce la quota delle risorse da assegnare a ciascuno dei settori degli ambiti di attività nonché alle residenze e alle azioni di sistema, è in attesa del prescritto parere della Conferenza Unificata (articolo 4 del decreto ministeriale sopra citato).
Documentazione:
Lumia 12 maggio 2015
(documento in formato pdf, peso 103 Kb, data ultimo aggiornamento: 05 giugno 2015 )