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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-03272 del sen. Franco Panizza. Decreto ministeriale 1 luglio 2014. Contributi ai complessi bandistici.
Testo del comunicato
Con l’interrogazione n. 4-03272, il Senatore interrogante, con riferimento al decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo del 1° luglio 2014, recante “Nuovi criteri per l’erogazione e modalità per la liquidazione e l’anticipazione di contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo, di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163”, chiede di conoscere le iniziative di competenza per dare più valore alle bande musicali e di ripristinare “l’esiguo contributo finanziario fino ad ora previsto a favore delle bande musicali”. Come evidenziato dallo stesso interrogante, l'art. 1, comma 1147, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 ha disposto, già a far data dal 2007, l'abrogazione dell'art. 40 della legge 14 agosto 1967, n. 800, che prevedeva il finanziamento delle bande musicali. E', pertanto, solo con il decreto ministeriale 1 luglio 2014 che si è data attuazione al disposto legislativo. Nonostante ciò, non si può dire che il nuovo decreto ministeriale non presti attenzione ai piccoli gruppi musicali, più legati al territorio, come i complessi bandistici. La nuova normativa, invece, mostra un sensibile interesse verso la valorizzazione delle formazioni musicali costituite prevalentemente da professionisti under 35 anni, prevedendo riduzioni sui requisiti minimi per l'accesso al contributo: il decreto non prevede più il requisito minimo dello svolgimento di attività continuativa nei tre anni precedenti la richiesta di contributo, consentendo l'accesso ai contributi anche a formazioni appena costituite. Le nuove disposizioni mirano non a sottrarre risorse ad iniziative locali meritevoli, come le bande musicali, ma a sostenere l'ingresso dei giovani, e non solo di questi, in una attività ricca anche di implicazioni sociali, con un approccio complessivo e con risorse non inferiori a quelle che sono state profuse, finora, in modo parcellizzato (non più di € 500 a banda musicale negli anni precedenti). Lo stanziamento complessivo del Fondo unico per lo spettacolo per il 2015 è pari a quello dell’anno precedente, grazie a tagli alle spese generali e di funzionamento del Ministero. Le risorse destinate alla cultura non sono state decurtate ma la Consulta dello spettacolo, riunitasi il 5 febbraio 2014, ha destinato alle attività musicali circa € 400.000,00 in più rispetto all'anno precedente ed ha operato una “nuova” ripartizione del Fondo unico che valorizza i giovani talenti under 35 e investe fortemente nella promozione all’estero e nei progetti multidisciplinari. Le nuove norme mirano a consentire un sostegno anche alla cultura bandistica più mirato, avvalendosi dell’art. 43 del nuovo decreto ministeriale, che destina contributi a soggetti pubblici e privati, anche in forma associata, che realizzino progetti triennali di promozione di rilevanza e operatività nazionale o internazionale nel campo dello spettacolo dal vivo. Il decreto si propone, pertanto, di incentivare iniziative aventi un respiro nazionale, o anche connotazione internazionale, capaci di catalizzare l'attenzione del pubblico sulla cultura bandistica, con opportuni mezzi di intervento mediatico, non approntabili dalle singole bande con progetti a carattere locale. Tale situazione è analoga a quanto avviene, ad esempio, a livello di attività corali, attraverso il finanziamento della Feniarco, Federazione nazionale italiana associazioni regionali corali, ente esponenziale a livello nazionale, capace di veicolare attenzione e interesse sulla attività corale, di creare un senso di appartenenza al mondo della produzione musicale, pur se realizzata da soggetti non professionisti, di fare, complessivamente, opera meritoria di inclusione sociale e di preparare nuovo pubblico musicalmente avvertito e, tendenzialmente, nuovi esecutori. E’ questo un modello che – si ritiene – potrà costituire canone per l'intervento statale anche nel settore della musica bandistica, la cui dignità culturale può essere tutelata e valorizzata in modo migliore e più efficace, mediante la promozione di forme associative e progetti di ampio, piuttosto che attraverso la distribuzione alle singole bande di contributi di limitatissimo ammontare.
Documentazione:
Panizza 30 luglio 2015
(documento in formato pdf, peso 128 Kb, data ultimo aggiornamento: 31 agosto 2015 )