
Risposta scritta all'interrogazione n. 4-03230 del sen. Gian Marco Centinaio. Museo archeologico di Napoli.
Testo del comunicato
Si riscontra l’atto di sindacato ispettivo n. 4-03230, con il quale l’interrogante chiede se il Ministro sia a conoscenza della difficile situazioni in cui versa il Museo archeologico nazionale di Napoli e quali iniziative intenda assumere per l’apertura dell’intero sito museale. Il Museo archeologico nazionale di Napoli effettua, sin dal 1990, la chiusura settimanale nella giornata di martedì, affinché i turisti abbiano la possibilità, anche di lunedì (giorno di ordinaria chiusura di tutti gli altri musei), di trovare aperto un museo nazionale nella città di Napoli. Tale orario è riportato in tutti gli avvisi all'utenza forniti attraverso la stampa, ivi compresi i quotidiani nazionali, e attraverso la rete internet. Quanto ai disagi lamentati, occorre premettere che purtroppo la situazione del Museo di Napoli è analoga a quella di molti altri musei italiani che, da anni, vedono ridurre vertiginosamente il numero del personale addetto alla vigilanza, per cessazione dal servizio senza possibilità di turn over, mentre, per contro, non sono state modificate le disposizioni (risalenti agli scorsi anni '90) concernenti i parametri relativi alle superfici controllabili da ciascun addetto alla vigilanza. Dai 126 addetti alla vigilanza del 2008 si è arrivati ai 95 del corrente anno, mentre le sale allestite da 44 sono passate a 74, equivalenti a 9701 mq., ai quali, in alcuni periodi dell’anno, vanno aggiunte anche le superfici della mostra augustea, aperta al pubblico il 19 dicembre 2014. Si fa rilevare che il personale di cui si dispone va distribuito su tre turni, il che significa che si può contare sulla presenza nelle sale di una media di 22 persone, essendo le altre otto comandate in postazioni di servizio (sala monitor, accessi, banco informazioni, chiavi, etc.). E' evidente, pertanto, la sproporzione tra la potenziale offerta e il servizio che si può realmente assicurare. Nei giorni festivi la situazione si aggrava ulteriormente per il rispetto della normativa vigente in materia di lavoro festivo. Dalla seconda alla quarta domenica del mese sono in servizio non più di 12-15 unità di personale di vigilanza, con le quali si aprono parte del piano terra, la Collezione dei Mosaici, il Gabinetto Segreto e in alternativa le sale della Villa dei Papiri di Ercolano o parte delle collezioni pompeiane. Per la prima domenica si è data disposizione di sospendere tutti i riposi per far fronte alla notevole affluenza di visitatori, favorita dalla gratuità dell'ingresso. Si rappresenta, ancora, che per fronteggiare i disagi dei visitatori provocati dalla impossibilità di tenere aperte tutte le sale allestite, è stata predisposta l’apertura pomeridiana di una parte del museo che rimane chiusa al mattino, consentendo al pubblico di uscire e rientrare utilizzando lo stesso biglietto. Diversamente da quanto appare prospettato nell’interrogazione, solo in rarissime e particolari situazioni di emergenza (ad esempio black-out dell'impianto elettrico, allagamento a causa di temporale) è stato consentito, previo accordo con il concessionario, di riutilizzare il biglietto nel giorno successivo a quello di emissione. La situazione di apertura delle collezioni è ampiamente segnalata prima della biglietteria da un tabellone elettronico, aggiornato in tempo reale, e da un tabellone cartaceo, entrambi esposti nell'atrio, immediatamente dopo l'ingresso. Tali notizie vengono, inoltre, sempre riportate sul sito web e nella pagina facebook del Museo. A proposito della osservazione che, nonostante parte del patrimonio non sia fruibile, viene richiesto comunque l'intero prezzo del biglietto, occorre rilevare che né la direzione del Museo, né il concessionario possono modificare il costo del biglietto, fissato da apposite commissioni presso i Segretariati Regionali (ex Direzioni Regionali). Si rappresenta, inoltre, che proporzionare il numero di sale aperte con il numero di personale disponibile è, invece, indice di doverosa attenzione alla sicurezza delle persone - innanzi tutto i visitatori - e del patrimonio archeologico dello Stato affidato a chi lavora nei musei e siti culturali. Non vi è dubbio che, al di là delle misure sopra illustrate, la situazione segnalata dall’Onorevole interrogante sia, al momento, effettivamente insoddisfacente, per cause oggettive. Va tuttavia sottolineato che il Ministero, nel quadro delle recenti iniziative di riforma attualmente in via di implementazione, è – come è noto – fortemente impegnato in un opera di rilancio e promozione dei grandi poli museali nazionali, fra i quali il Museo archeologico nazionale di Napoli. Tale Museo, infatti, è ricompreso tra i venti istituti ai quali il decreto del Presidente del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 agosto 2014, n. 171, all’art. 30, comma 2, lettera b) ha conferito speciale autonomia e per i quali è in corso la procedura di nomina dei direttori, con selezione pubblica indetta da questo Ministero in data 8 gennaio 2015. Com’è noto, il bando ha suscitato vivo interesse, in Italia e all’estero, tant’è che l’elevatissimo numero di candidature pervenute (oltre 1200, di cui un decimo circa all’estero) ha imposto di posticipare al 14 agosto p.v. la conclusione della procedura di selezione. Al riguardo, appare anche utile ricordare il decreto ministeriale del 23 dicembre 2014, con il quale si è proceduto a disciplinare l’organizzazione ed il funzionamento dei musei statali. Gli incarichi di direzione degli istituti e musei di cui all’art. 30, comma 3, lettera a) e lettera b), sono conferiti rispettivamente ai sensi dei commi 4 e 5 dell'articolo 19 del decreto legislativo 31 marzo 2001, n. 165. In ogni caso gli incarichi di direzione degli istituti e musei possono essere conferiti, secondo le modalità previste dall'articolo 14, comma 2-bis, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, che prevede “…. I relativi incarichi possono essere conferiti, con procedure di selezione pubblica, per una durata da tre a cinque anni, a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali e in possesso di una documentata esperienza di elevato livello nella gestione di istituti e luoghi della cultura, anche in deroga ai contingenti di cui all' articolo 19, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, e comunque nei limiti delle dotazioni finanziarie destinate a legislazione vigente al personale dirigenziale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo”. Ai Direttori degli istituti e musei di cui al comma 3, con l'atto di conferimento dei relativi incarichi, possono essere altresì conferite le funzioni di direttore del Polo museale regionale, senza ulteriori emolumenti accessori.
Documentazione:
Centinaio 25 maggio 2015
(documento in formato pdf, peso 4043 Kb, data ultimo aggiornamento: 09 giugno 2015 )