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Risposta scritta all'interrogazione 4-03357 del sen. Gian Marco Centinaio. Novate Milanese. Ritrovamenti archeologici.
Testo del comunicato
Si riscontra l’atto di sindacato ispettivo n. 4-03357, con il quale l’Onorevole interrogante chiede se il Ministro, nell’ambito delle sue competenze, intenda intervenire affinché i reperti archeologici di epoca gallico-romana, emersi durante i lavori di riqualificazione della strada provinciale 46 “Rho-Monza”, vengano restituiti al Comune di Novate Milanese per essere adeguatamente valorizzati e destinati alla fruizione pubblica e se risulti che l’amministrazione comunale abbia intrapreso azioni per acquisire informazioni circa la natura e il valore dei ritrovamenti. Nel corso delle indagini archeologiche preliminari, effettuate ai sensi dell’articolo 96 del Codice degli appalti, e degli scavi per la realizzazione dei lavori di riqualificazione della strada provinciale 46, tratta Paderno-Rho, sono venute alla luce alcune evidenze di interesse archeologico nel territorio comunale di Baranzate. Il Comune di Novate Milanese ha precisato di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale circa reperti archeologici ritrovati sul proprio territorio. Le tombe di cui viene fatta menzione nell’interrogazione costituiscono un piccolo gruppo di sepolture di età romana, rinvenute per lo più già manomesse da scavi clandestini, adiacenti a una strada romana in ghiaia e ciottoli, oltre a una tomba celtica. Quest’ultima, apparsa subito di grande interesse, sarà temporaneamente esposta nel percorso dell’importante mostra “Roma e le genti del Po”, esposizione sul tema della romanizzazione dell’Italia settentrionale curata da questo Ministero, che sarà aperta a Brescia tra Maggio e Ottobre 2015. Il profilo scientifico del progetto, oltre alla grande risonanza pubblica dell’evento, sono apparsi il contesto migliore per dare la più adeguata e ampia divulgazione del ritrovamento. Il Ministero, pertanto, ha immediatamente avviato, a proprie spese, il restauro dei materiali del corredo; i reperti, trasportati dopo lo scavo presso la sede della locale Soprintendenza, sono attualmente depositati presso il laboratorio che ne cura il restauro. Tutti gli altri reperti provenienti dagli scavi sono in corso di inventariazione; la Soprintendenza ha inoltre curato la selezione di quelli che necessitavano di restauro, che sarà avviato a breve e i cui costi saranno sostenuti da Autostrade per l’Italia. Per quanto riguarda la possibilità di rendere fruibili i ritrovamenti in questione, si fa presente che, allo stato attuale, non esiste nel comune di Novate Milanese, né nei comuni limitrofi, un museo archeologico che potrebbe ospitare i reperti. La Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia ha, comunque, preso contatti con alcuni enti locali del territorio per valutare le modalità di una prima divulgazione pubblica dei ritrovamenti e la possibilità di una futura valorizzazione complessiva dei reperti provenienti dagli scavi in oggetto, insieme eventualmente ad altri materiali archeologici del territorio, all’interno di strutture che presentino i requisiti necessari, da individuare nel comune di Baranzate o nei comuni limitrofi. Al riguardo, si esprime quindi la massima disponibilità al confronto con gli enti locali potenzialmente interessati, al fine di individuare le soluzioni capaci di coniugare le aspettative del territorio con il doveroso rispetto dei criteri tecnico-scientifici di tutela dei beni in questione.
© 2021 MiC - Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:41