
Protocollo di intesa tra il Ministero per i Beni Culturali e Società Autostrade
Testo del comunicato
L'11 febbraio scorso il Ministero per i beni culturali e ambientali ha firmato un accordo con la Società Autostrade per la valorizzazione del patrimonio culturale adiacente alla rete autostradale. All'interno di questo accordo, un primo progetto concreto: la "ricucitura" e la trasformazione in parco archeologico della Villa dei Volusii nei pressi dello svincolo di Fiano Romano della A1. Di seguito pubblichiamo alcune note esplicative sul progetto Villa dei Volusii.
PROGETTO DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DELL'AREA ARCHEOLOGICA DELLA VILLA DEI VOLUSII
Da oltre trent'anni la villa dei Volusii e la strada moderna vivono insieme legate indissolubilmente dal tracciato dello svincolo di Fiano Romano, che ha separato dalle pertinenze meridionali il settore residenziale della villa. Questa forzata convivenza ha dato luogo ad un processo di sensibilizzazione e ad una collaborazione da parte dell'ente privato che porta oggi a porre rimedio agli errori dei passato. In questa prospettiva si colloca il primo intervento d'attuazione di un più ampio accordo quadro tra Ministero per i Beni Culturali e Società Autostrade per il recupero e la valorizzazione dell'area archeologica della Villa dei Volusii volto a garantire una più ampia fruizione, creare adeguati supporti didattico illustrativi e realizzare una struttura protettiva dei nucleo residenziale. Il progetto prevede tre principali interventi:
- eliminazione della rampa autostradale in direzione Roma per procedere alla "ricucitura" dell'area centrale della Villa (proprietà società Autostrade) con la restante area archeologica (proprietà demaniale) per restituire al complesso la sua conformazione originaria. L'intervento, che rientra in un più ampio progetto di modifica dell'assetto viario in programma per il Giubileo, comporta una spesa di 3 miliardi circa.
- protezione dei mosaici della Villa dei Volusii mediante una struttura con capriate in legno lamellare e copertura in rame (circa 2.000 mq) ed interventi di restauro delle strutture esistenti, con progetto già approvato dalla Soprintendenza per l'Etruria Meridionale. Il costo previsto è di 1 miliardo e 400 milioni.
- musealizzazione della Villa con percorsi didattico-informativi e visite guidate.
LA VILLA DEI VOLUSII A LUCUS FERONIAE
Scheda storica
La villa della gens Volusia sorge nel territorio compreso tra la via Tiberina e l'Autostrada dei Sole, poco prima dei casello di Fiano Romano, su una balza di terreno che domina la valle dei Tevere, a poca distanza dall'antico centro di Lucus Feroniae.
Il monumento fu scoperto all'inizio degli anni '60 nel corso dei massicci sbancamenti finalizzati alla realizzazione dell'ultimo tratto autostradale Roma-Firenze. I lavori di scavo e restauro furono condotti, a partire dal 1962, dalla Soprintendenza archeologica con il contributo finanziario della Società Autostrade.
La villa appartenne ai Volusii Saturnini, famiglia romana di rango senatorio, più volte ricordata dalle fonti e dalle testimonianze epigrafiche rinvenute nello scavo del complesso residenziale.
Lo scavo ha evidenziato due diverse fasi edilizie: la prima di età tardo repubblicana (metà I sec. a. C.), la seconda di età augustea. Trasformazioni di modesta entità si registrano nei secoli Il e IV d. C.
Al nucleo repubblicano è sostanzialmente riconducibile il quartiere residenziale della villa, articolato attorno ad un atrio centrale del quale, fra l'altro, si conservano pregevoli mosaici policromi. A questa stessa fase risalgono anche un criptoportico ed un'ampia cisterna, successivamente obliterata.
In età augustea l'impianto viene ristrutturato ed ampliato fino a raggiungere le attuali dimensioni: in particolare, lungo il lato occidentale, viene realizzato l'ampio peristilio che accoglie, fra gli altri ambienti, il prezioso lararium dove erano collocati gli elogia dei Volusii. A tale fase risale la maggior parte dei pregevoli pavimenti in mosaico bianco-nero a disegno geometrico che vengono posti a decorare il quartiere residenziale. La villa si arricchisce inoltre di raffinate sculture (fra le quali un'erma di Euripide dei tipo Farnese, un busto di Eracle dei tipo Lansdown, un ritratto di Menandro, repliche romane di celebri originali greci), pitture parietali, arredi marmorei, ecc.
Nei quartieri periferici si riconoscono inoltre ambienti destinati alle attività produttive e ricollegabili allo sfruttamento agricolo dei territorio (frantoi, depositi, ecc). Tra l'età tardo-antica ed il medioevo, l'area della villa continua ad essere occupata, come testimonia la torre-casale, già adibita ad Antiquarium, costruita con materiale dì spoglio dei complesso romano sottostante.
Storicamente e topograficamente collegata alla villa dei Volusii è il centro di Lucus Feroniae, sede fin dall'età arcaica (VI sec. a. C.) di un celebre tempio dedicato alla dea italica Feronia, saccheggiato da Annibale nel 211 a.C. Presso il santuario, in età cesariana, viene dedotta la colonia lulia Fefix Lucus Feroniae.
I resti archeologici denotano una notevole fioritura della cittadina nella prima età imperiale: determinante in tale senso il ruolo svolto dai Volusii, ed i particolare da quel Lucio Volusio Saturnino, console nel 12 a.C. amico e consigliere di Augusto, onorato nel Foro come patronus coloniae.
Attualmente oltre ai pochi resti dei santuario, sono visibili il Foro con le sue pertinenze, due impianti termali ed un piccolo anfiteatro.
Presso l'area archeologica, aperta al pubblico, è in avanzata fase di realizzazione il Museo Lucus Feroniae, del quale sarà aperta una prima sezione in occasione della prossima Settimana dei Beni culturali e ambientali.