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MIBACT, LA CULTURA NON SI FERMA: ALLA SCOPERTA DEI MOSAICI DELLA DOMUS DEI COIEDII A CASTELLEONE DI SUASA
Testo del comunicato
La soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche partecipa alla campagna “La cultura non si ferma” con un nuovo video racconto sul viaggio nell’archeologia marchigiana dal titolo “Leda e il Cigno” (https://youtu.be/n7IGDyojW6s), pubblicato sul canale YouTube del Mibact.
In questo video, la funzionaria archeologa Ilaria Venanzoni guida alla scoperta dell’area archeologica romana di Suasa nell’odierna di città di Castelleone di Suasa e, in particolare, della Domus dei Coiedii, un edificio di epoca imperiale costruito su precedenti strutture di età repubblicana, famosa per la ricchezza dei suoi pavimenti realizzati quasi tutti a mosaico. Al periodo di massimo splendore del complesso che corrisponde ai primi decenni del II sec. d.C. risalgono infatti i magnifici mosaici rinvenuti al suo interno con scene mitologiche, floreali e geometriche, e i pavimenti in opus sectile, oltre alle pitture che ornavano le pareti delle stanze di rappresentanza. L’archeologa si sofferma in particolare sulla descrizione del mosaico che raffigura il mito di “Leda e il Cigno”, in cui Giove è riconoscibile per un fascio di fulmini, attributo del re dell’Olimpo.
Attraverso questo video - così come con i contributi degli altri istituti - il Mibact mostra sul canale YouTube e sui propri profili social non solo ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il dietro le quinte dei beni culturali. Tutte le iniziative sono raccolte sulla pagina La cultura non si ferma del sito https://www.beniculturali.it/laculturanonsiferma, in continuo aggiornamento.
Ufficio Stampa MiBACT
4 giugno 2020
In questo video, la funzionaria archeologa Ilaria Venanzoni guida alla scoperta dell’area archeologica romana di Suasa nell’odierna di città di Castelleone di Suasa e, in particolare, della Domus dei Coiedii, un edificio di epoca imperiale costruito su precedenti strutture di età repubblicana, famosa per la ricchezza dei suoi pavimenti realizzati quasi tutti a mosaico. Al periodo di massimo splendore del complesso che corrisponde ai primi decenni del II sec. d.C. risalgono infatti i magnifici mosaici rinvenuti al suo interno con scene mitologiche, floreali e geometriche, e i pavimenti in opus sectile, oltre alle pitture che ornavano le pareti delle stanze di rappresentanza. L’archeologa si sofferma in particolare sulla descrizione del mosaico che raffigura il mito di “Leda e il Cigno”, in cui Giove è riconoscibile per un fascio di fulmini, attributo del re dell’Olimpo.
Attraverso questo video - così come con i contributi degli altri istituti - il Mibact mostra sul canale YouTube e sui propri profili social non solo ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il dietro le quinte dei beni culturali. Tutte le iniziative sono raccolte sulla pagina La cultura non si ferma del sito https://www.beniculturali.it/laculturanonsiferma, in continuo aggiornamento.
Ufficio Stampa MiBACT
4 giugno 2020
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-06-21 16:07:29 / Ultimo aggiornamento 2020-06-21 16:07:29