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L’ITALIA E’ PRIMA IN EUROPA PER FRUIBILITA’ DEI PROPRI SITI
Testo del comunicato
“Grazie all’impegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che in questi anni ha puntato sull’arricchimento dell’offerta culturale e la valorizzazione dell’intero sistema d’accoglienza delle nostre aree archeologiche, l’Italia ha conseguito un traguardo importante: è prima in Europa per fruibilità dei propri siti”.
Lo ha detto il Vice Ministro per i Beni e le attività Culturali, Antonio Martusciello, intervenendo a Pompei dove stasera sarà inaugurata la terza stagione di Pompei di Notte.
“Si tratta di un patrimonio di 9000 monumenti, - ha sottolineato Martusciello - centinaia tra parchi, aree e musei archeologici, aperti quasi sempre per l’intera giornata e, grazie ad accordi sindacali, anche nei giorni festivi, nelle sere d’estate e, gratuitamente, in occasione di ricorrenze speciali come, ad esempio, la VII edizione della Settimana della Cultura che si terrà dal 16 al 22 maggio prossimi.
I dati sull’incremento del turismo culturale confermano la validità della nostra azione politica. Solo a Pompei – ha ricordato il Vice Ministro - si è registrato nel 2004 un incremento, rispetto all’anno precedente, di circa l’8% del numero dei visitatori e del 10 % degli incassi, grazie all’avvio di una serie di importanti iniziative, come questa terza edizione di Pompei di notte, e la predisposizione di nuovi percorsi di visita.
Quanto alle risorse finanziarie, Martusciello ha precisato che per tutto il comparto dell’archeologia “sono stati stanziati, tra il 2002 ed il 2004, 134 milioni di euro, cui vanno aggiunte le ingenti risorse della Comunità europea e quelle del piano del Lotto.
Tuttavia, siamo consapevoli che occorre fare di più, puntando con maggiore forza sull’apporto dei privati che vanno incoraggiati a cogliere le nuove opportunità fiscali offerte dalla recente normativa per gli investimenti e gli atti di liberalità delle aziende private nel campo dei beni e delle attività culturali.
E’ impensabile – ha detto ancora Martusciello - che l’ ingente sforzo finanziario per la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico, sia sostenuto solo con le risorse pubbliche, anche alla luce dei vincoli che vengono a livello comunitario.
A suo giudizio “è necessaria una grande mobilitazione di risorse nazionali, pubbliche e private, ed internazionali, anch’esse derivanti dalle strutture pubbliche e dal mecenatismo privato.
Il nostro compito – conclude il Vice Ministro - sarà quello di creare le condizioni legislative ed amministrative perché queste disponibilità, che sono certo esistono, vengano incanalate e sfruttate al meglio per salvare, valorizzare e tramandare le nostre straordinarie ricchezze”.