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Giro: "Galan ha detto cose sacrosante che condivido pienamente"
Testo del comunicato
Lo dichiara Francesco Giro, Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali che prosegue: “ Le sue sono tutte dichiarazioni pertinenti che dimostrano una conoscenza dei temi, dei problemi connessi e delle possibili soluzioni da promuovere. Innanzitutto il rispetto che ha con le sue parole testimoniato verso i funzionari e i soprintendenti dell’amministrazione dei beni culturali di cui ha lodato, cito testualmente, ‘le intelligenze straordinarie e la notevole esperienza alle spalle’. Il Ministro Galan ha poi confermato la validità del modello promosso dal suo predecessore Sandro Bondi per la tutela delle aree archeologiche di Pompei e di Roma, dove i commissari hanno sempre operato in stretta collaborazione con le locali soprintendenze archeologiche, senza mai mortificarne le competenze e la professionalità. Ho apprezzato inoltre moltissimo il pubblico elogio dedicato al Professor Carandini che in questi anni, anche a me personalmente, ha offerto un contributo straordinario per il risanamento dell’area archeologica di Roma, un autentico successo confermato dai dati diffusi ufficialmente dal Ministero per i Beni Culturali con il Colosseo, il Foro Romano e il Palatino che superano per la prima volta la quota di 5 milioni di ingressi con 33 milioni di incasso. Sono anche d’accordo con Galan sulla necessità di non indulgere mai al piagnisteo ma di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro di buona lena. Galan ha anche ragione quando afferma che la cultura è una questione nazionale che deve interessare soprattutto il Presidente Berlusconi, perché per il nostro Paese la cultura non è soltanto un fattore di crescita economica ma anche un fattore di vantaggio competitivo rispetto alle altre economie europee e mondiali, data la vastità e la complessità del nostro patrimonio storico, artistico, monumentale e paesaggistico. Per questo concordo con il Ministro quando sostiene che le polemiche sui tagli sono state troppe e ingiuste, che la cultura ha senz’altro bisogno di soldi ma anche di progetti e di idee che in questi anni anche la sinistra, che oggi ci attacca, ha dimostrato di non avere. A questo proposito le dichiarazioni di Galan sui Bronzi di Riace e la Venere di Morgantina non devono suscitare il malumore delle regioni e dei comuni che ospitano questi capolavori, perché la cultura deve essere patrimonio comune di tutti i cittadini e non sequestrata o, ancora peggio, confinata in piccoli musei perché inevitabilmente, come già accaduto, questo potrebbe esporre le opere non solo all’oblio ma anche al degrado. I bronzi di Riace non hanno avuto sempre a Reggio Calabria la giusta valorizzazione. Sulla gestione dei musei Galan contribuisce ad aprire un confronto sulle possibili collaborazioni con i privati e credo che metterà a frutto l’esperienza già maturata in questi anni con la nascita di fondazioni, consorzi di valorizzazione e accordi di programma che hanno unito risorse e competenze pubbliche e private, offerte soprattutto da istituti di credito , imprese locali e fondazioni bancarie. Importantissima è l’impegno assunto dal Ministro per la tutela del Paesaggio, che personalmente ho sempre considerato il ruolo prevalente di questo Ministero, perché è nel paesaggio nazionale che si inscrive il patrimonio storico nazionale della nazione. Aver citato Benedetto Croce rappresenta un segnale molto forte perché fu lui - da Ministro della Pubblica Istruzione - ad approvare la prima legge sulla tutela delle bellezze naturali e degli immobili di particolare interesse storico, un provvedimento che sarà alla base delle due più note leggi del Bottai del 1939 (la 1089 e la1497) che, per la prima volta, sanciscono nell’ordinamento giuridico l’identità del patrimonio storico-artistico da un lato e le bellezze naturali e paesaggistiche dall’altro. La tutela del paesaggio e’ la nostra stella polare e l’appello di Galan di realizzare finalmente la copianificazione paesaggistica è strategico e fondamentale. Infine sono pienamente d’accordo con Galan che la Mostra d’arte cinematografica di Venezia sia una priorità del Governo nazionale e per questo riceve da sempre fondi statali. Sarebbe un errore sollevare una polemica sulle osservazioni del Ministro che semplicemente fotografano con fedeltà le prerogative del Governo sul Festival di Venezia. Il Festival del Cinema di Roma non rientra nelle attività promosse dal Governo. Ricordarlo è doveroso perché i governi europei ci chiedono con quale festival del cinema devono entrare per via istituzionale in relazione, per programmare bene le loro rassegne nazionali. Questo ci ha chiesto il Ministro della Cultura tedesco nell’ultima bilaterale Italia-Germania, non solo per spirito competitivo ma per rafforzare il ponte fra la Mostra di Venezia e Berlino. Come ha giustamente sottolineato Galan, Roma non puo’ non occuparsi di cinema ma dovremo forse considerare anche come azione di Governo un rilancio in grande stile di Cinecittà, del suo marchio famoso in tutto il mondo e questo non potrà non coinvolgere i privati ai quali abbiamo, come e’ noto, ceduto il ramo di azienda degli studi. Per questo progetto il Comune di Roma e’ e sarà protagonista e un’articolazione delle iniziative di questo tipo non potrà non giovare al mondo del cinema. Resta in piedi il problema del mercato dei diritti cinematografici che Venezia non ha mai avuto e dopo la chiusura del Midfest di Milano ha ripreso vigore con la Festa del Cinema di Roma grazie alla guida di Roberto Cicutto , Presidente di Cinecittà Luce, da noi finanziata”.
Roma, 25 Marzo 2011
MiBAC
Ufficio Stampa del Sottosegretario Francesco Giro
Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma
06 67232750
Roma, 25 Marzo 2011
MiBAC
Ufficio Stampa del Sottosegretario Francesco Giro
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© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:29:51 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:29:51