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GALLERIE DELL’ACCADEMIA DI VENEZIA: I MARTEDI' DEL RESTAURO, LE VERNICI
Testo del comunicato
I MARTEDÌ DEL RESTAURO: Professione e scienza
Siamo all'ultimo appuntamento con gli approfondimenti del . La rubrica è a cura dei funzionari del laboratorio di restauro e del laboratorio scientifico del museo. Riprenderà a settembre, dopo la pausa estiva.
Le vernici
Ci soffermiamo oggi sulla vernice, lo strato più superficiale che troviamo in un dipinto; ha un duplice scopo: conferire brillantezza ai pigmenti e proteggere la pellicola pittorica. Tale strato non è sempre presente sui manufatti: pare che le tempere magre o a colla, risalenti al ‘400, non fossero verniciate; inoltre, a partire dalla fine dell’800, gli artisti sperimentano diversi effetti di finitura sulle opere, anche attraverso lo studio della trattatistica antica, per arrivare spesso a non verniciare le loro creazioni. Durante gli interventi di restauro, su opere del genere, bisogna valutare bene se verniciarle, perché si può rischiare di snaturarle. È raro trovare dipinti che conservino la vernice originale, se non in opere mai sottoposte a restauro.
I componenti principali delle vernici sono sostanze resinose di origine naturale o sintetica e variano per impiego, collocazione geografica e tradizione storica. Le vernici tradizionali sono composte da resine ricavate da piante (ed es. mastice, damar, coppale, sandracca e ambra), occasionalmente miscelate con oli. Talvolta, sui dipinti su tavola, venivano utilizzati anche il bianco d’uovo, la gomma lacca, la colla animale e le cere.
Come molti materiali organici, anche le vernici tendono ad ossidare con l’invecchiamento: per quelle a base di resine naturali questo comporta un’inevitabile alterazione del film protettiv,o con conseguente ingiallimento, opacizzazione e perdita di elasticità. Proprio questa alterazione delle vernici è da sempre una delle ragioni che spinge ad eseguire interventi di restauro con l’intento, peraltro irraggiungibile, di riportare “l’opera ai suoi antichi splendori”. Oggi le vernici generalmente impiegate nel restauro sono a base di resine sintetiche molto più stabili alla foto-ossidazione.
Per rilevare la presenza e osservare la distribuzione della vernice viene comunemente impiegata la lampada di Wood, che emette radiazione UV, la quale provoca l’emissione di fluorescenza da parte delle sostanze resinose.
A settembre inizieremo una nuova rubrica sulla materia della pittura e i suoi segreti. Non mancate!
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-08-25 17:22:46 / Ultimo aggiornamento 2020-11-03 09:56:40