
Carta di Adriano_Un patto per l’ambiente e il territorio
Testo del comunicato
L'Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d'Este – Villae è stato promotore, il 10 ottobre 2020 a Villa Adriana, di un incontro sulle opportunità e le criticità che coinvolgono i vari Comuni interessati al progetto di un distretto turistico dell’agro tiburtino-prenestino e della Valle dell’Aniene.
Da questo incontro è scaturita la Carta di Adriano, un patto
per l’ambiente e il territorio finalizzato a condividere strategie e
attivare sinergie per la valorizzazione e la promozione del distretto. La Carta è stata sottoscritta, nel corso del
mese di dicembre, oltre che dalle Villae, dai Sindaci di un ampio
territorio: Michel Barbet (Guidonia Montecelio), Mario Moretti (Palestrina), Federico
Mariani (Poli), Giovanni Colagrossi (San Gregorio da Sassola), Francesco
Pelliccia (Subiaco) e Giuseppe Proietti (Tivoli); ha aderito inoltre il Presidente
della IX Comunità Montana, Nando Cascioni. Sostenitrici del documento sono state
le associazioni e i comitati portatori di interessi comuni a tutela del
territorio e dell’ambiente, in particolare l’Associazione Ponte Lupo,
presieduta da Urbano Barberini.
Il lavoro collettivo intende definire
strategie condivise di gestione, conservazione e valorizzazione e vede le Villae nel
ruolo di motore della riflessione e dell’azione comune per il paesaggio,
il patrimonio culturale e, non da ultimo, la qualità della vita della
popolazione residente. Del resto, il territorio
del distretto cui si riferisce la Carta di Adriano è in parte ricadente nella buffer
zone dei due siti UNESCO di Villa Adriana e Villa
d’Este. Il documento rappresenta quindi un importante passo nella direzione del processo partecipativo finalizzato
all’elaborazione del piano di gestione unico
per i due siti, richiesto dall'appartenenza alla World
Heritage List e promosso dal Segretariato Generale del MiBACT
Servizio II - Ufficio UNESCO.
“La valorizzazione di un
territorio - dichiara il direttore delle Villae, Andrea Bruciati
- passa imprescindibilmente attraverso valori etici condivisi. La Carta
di Adriano vuole essere un laboratorio aperto al fine di definire le
modalità di costruzione di un distretto comune, vicino e complementare, ma
talora alternativo, alla grande metropoli: un’unione di più imprese pubbliche e
private che collaborano per perseguire un obiettivo partecipato di valorizzazione
e promozione dell’intero territorio. La ricerca di senso, causata dall’attuale situazione
emergenziale, deve giocoforza portare a inediti palinsesti di sviluppo improntati
a sostenibilità, responsabilità ambientale e salvaguardia del
patrimonio storico-artistico e archeologico.”