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Archeologia e società: in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio la DGMusei ha curato un numero monografico della rivista Forma Urbis interamente dedicato al tema della partecipazione al patrimonio archeologico
Testo del comunicato
Frutto di una stretta collaborazione con la Direzione generale Musei del MiBACT, il numero di settembre del mensile archeologico Forma Urbis, è direttamente ispirato al tema delle GEP - Giornate Europee del Patrimonio (24-25 settembre p.v.), espresso dall’hashtag #Culturaèpartecipazione.
Nella rivista – attraverso casi ed esempi concreti tra i più significativi del panorama italiano – vengono affrontati i concetti di archeologia pubblica e partecipata, partendo dal principio dichiarato nel comma 1 dell’art. 27 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (Parigi 1948) “Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici” e approdando ai concetti di “comunità d’eredità” e di “eredità culturale” contenuti nell’art. 2 della Convenzione di Faro (datata 2005 ma ancora in attesa di ratifica da parte del Parlamento italiano): “L’eredità culturale (cultural heritage) è un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. Essa comprende tutti gli aspetti dell’ambiente che sono il risultato dell’interazione nel corso del tempo fra le popolazioni e i luoghi. Una comunità di eredità (heritage community) è costituita da un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future.”
L’archeologia va dunque oggi intesa come “servizio pubblico” a favore della comunità d’eredità e, in questo numero - grazie al contributo di insigni studiosi e giovani ricercatori attivi su diversi scavi archeologici noti per la loro forte componente di partecipazione pubblica - l’intento è quello di contribuire a diffondere la progettualità elaborata da quanti in campo archeologico cercano di promuovere forme di ricerca aperte alla fruizione pubblica e alla partecipazione attiva di cittadini che, anche grazie al loro diretto coinvolgimento, riscoprono da protagonisti il loro profondo legame col territorio e con i valori identitari che esso condensa ed esprime.
In allegato, disponibile gratuitamente al download, la copertina, l’indice, l’editoriale e l’introduzione al fascicolo
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:53 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:53